Da adolescente sognavo di sposare Billy Joe girando per la città con teppistelli incollati allo skate.
Le Converse All Star avevano appena iniziato ad essere conosciute e le trovavi ancora a 10 euro nel campionario dei peggiori negozi di scarpe.
Vans e Billabong erano i nostri brand preferiti e non uscivamo mai di casa senza piercings finti da attaccarci al labbro.
Fidanzati dai capelli lunghi e dal cavallo così basso che copriva a malapena l’orlo dei boxers, amiche fattone che ti insegnavano gli slang più assurdi. Green Day e Nofx nelle cuffie, la nostra vita era un mix di creste bisunte e borchie spigolose.
Il vestito della domenica sembrava uscito dalla passerella di Vivienne Westwood e quello del lunedì non era altro che l’avanzo dei collant stracciati del sabato sera. Bere birra era un lusso e il posto più chic era la piazzetta della città scrausa in cui vivevamo.
Sapere a memoria tutto il cd dei Sex Pistols era molto più importante di imparare le formule di matematica.
Tatuaggi semi permanenti con la china e capelli colorati a casa con le bombolette spray.
Ricordi di anni che non torneranno più e che ti chiedi se eri veramente tu.
Photo: Marta Lo Bracco
Beth