Finita questa settimana la prima stagione di Sleepy Hollow, la serie televisiva della Fox ispirata (alla lontana) al romanzo di Washington Irving. Quando iniziò a settembre tutti ci aspettavamo una storia che ricordasse da vicino quella narrata nell’omonimo film di Tim Burton, invece la serie ha preso una piega originale e tutta sua. Altro grande scoglio da superare, inoltre, era quello di dover narrare una storia che ha come protagonista un Ichabod Crane che viene ferito a morte durante la guerra di secessione americana e si risveglia ai giorni nostri, portando con sé una serie di misteri e intrighi mica da ridere. Beh, gli sceneggiatori ce l’hanno fatta! Nonostante la presenza di Len Wiseman (regista di Underworld) nel team creativo, la storia che ne è scaturita è stata veramente bella e piena di sorprese.
Sleepy Hollow si è rivelata essere una serie tv a metà tra il fantasy e l’horror, mescolando alla perfezione i due elementi e riscrivendo uno dei passaggi più importanti della storia americana in chiave esoterica. La guerra di secessione, infatti, prende nuova luce come guerra tra bene e male, tra cavalieri dell’Apocalisse e uomini determinati a salvare il mondo. Fra streghe, demoni, possessioni e golem, la serie ha costruito un universo narrativo veramente eccellente. Ottima anche la strategia di ridurre a 13 il numero degli episodi, che ha consentito alla sceneggiatura di essere molto lineare, senza far affiorare casi o piste che non c’entrassero nulla con il discorso generale. Ogni puntata è un elemento unico nel quale i due protagonisti, Ichabod e Abbie, ricostruiscono il puzzle per sventare l’Apocalisse e salvare il genere umano.







