> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="187" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60218" />Dopo una lunga pausa Spiderman torna in coppia con Capitan America per il questo picchiaduro alla Street Fighter di cui le caratteristiche più evidenti sono la lentezza dei movimenti, i tempi di caricamento biblici e la totale mancanza di carisma dei nemici (Doom escluso, ovviamente). Cioè, parliamo di personaggi come Machete, Boomerang e Batrco il Saltatore, mica pizza e fichi! Altro primato di questo titolo è l’essere il primo dei molti che funzionerebbero meglio come torture che come prodotti di intrattenimento.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="187" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60303" />Per l’ennesima volta dovremo salvare Mary Jane, rapita da Mysterio, superando una serie di schermate in cui risolvere puzzle, attivare interruttori e fare salti sempre più difficili, in una struttura che, a vederla oggi, anticipa Portal.
All’epoca questo platform-puzzle per Amiga (che ha successivamente colonizzato ogni sistema dell’epoca) sembrava vagamente passabile, ma era drammaticamente azzoppato da un sistema di controllo ai limite del casuale. Inoltre, le animazioni non erano un gran che, più che dell’uomo ragno, sembravano le avventure di un epilettico che adora buttarsi di testa contro i pavimenti.
All’epoca ero troppo piccolo per bestemmiare, ma non è necessario provarlo col MAME per ricordare quanto fosse drammatico spostarsi dal punto A al punto B senza sbagliare il salto, arrampicarsi sulla parete sbagliata o cadere senza motivo su un ratto gigante.
The Amazing Spider-Man vs. The Kingpin (1991)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="210" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-60307 alignleft" />Con questo picchiaduro a scorrimento dedicato al Mega Drive, approdato poi anche su Game Gear e Mega CD, le cose iniziano finalmente a farsi interessanti, e non è un caso se all’epoca due terzi dei possessori di Mega Drive ne avessero una copia.
La storia ruota attorno ad una bomba nucleare, attivata da Kingpin, da disinnescare entro 24 ore. Ogni morte toglierà 2 ore al vostro tempo a disposizione, e, come se non bastasse sfidare cinque nemici storici dell’Uomo Ragno, compresi Sandman e Lizard, dovrete vedervela con l’intera città, visto che Kingpin ha incolpato voi della bomba, e ovviamente tutti hanno creduto a un famosissimo criminale che accusa uno degli eroi della città.
Oltre alle consuete abilità, questo gioco è il primo a introdurre il delicato rapporto tra la carriera di Peter Parker e la sua identità segreta, dandovi la possibilità di scattare foto ai nemici da rivendere al Daily Bugle per comprarvi la ricarica delle ragnatele, o di tornare al vostro appartamento per recuperare la salute.
Il gioco offriva quattro i livelli di difficoltà, e in quello più difficile bisognava sconfiggere Venom prima di ogni boss finale, un vero incubo, visto che nonostante l’alta qualità globale del titolo, i controlli erano spesso imprecisi, come voleva la moda dell’epoca.
Spider-Man: The video game (1991)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="200" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60221" />Questo titolo dedicato alle sale giochi è il clone di un titolo praticamente identico, ma basato su Capitan America, e merita di essere menzionato solo perché mette insieme il gruppo di supereroi meno ben assortito che si sia mai visto: Occhio di Falco, Namor, la Gatta Nera e l’Uomo Ragno. Per il resto, è solo il primo di una lunga serie di titoli alla Final Fight creati per far cassa.
The Amazing Spider-Man 1, 2 e 3 Invasion of Spider-Slayers (1991/1992/1993)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60222" />Trittico di titoli imbarazzanti creati per Game Boy da Rareware. Sì, proprio quelli che hanno poi sviluppato quel capolavoro di 007 Goldeneye per Nintendo 64. Anche se probabilmente nessuno degli sviluppatori responsabili di questi mediocri picchiaduro lavora più nel settore (o almeno spero), se chiedete conto a Rare della loro realizzazione si mettono a guardare in alto fischiettando e all’improvviso gli squilla il telefono. Ma poveretti, non è colpa loro, questi titoli sono nati un periodo in cui la software house creò 40 titoli per NES e Game Boy in soli 4 anni: evidentemente non era possibile badare molto alla qualità.
Spider-Man: Return of the Sinister Six (1992)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="281" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60223" />Titolo per Nes che ha come unico merito la copertina del gioco disegnata da Erik Larsen. Ricordato più per le assurde scelte di gameplay, come
il fatto che a metà di una traiettoria di salto il personaggio cadesse irrimediabilmente verso il basso, invece che continuare la parabola, e per un livello di difficoltà più severo di un college inglese (per completare il gioco si aveva a disposizione UNA SOLA VITA, più frustrante che filosofico), questo ennesimo sottoprodotto di bassa manovalanza videoludica è solo uno dei tanti motivi per cui il videogiocatore medio ha imparato col tempo a fidarsi poco dei videogiochi adattati da film o fumetti.
L’Uomo Ragno: Il ritorno di Hobgoblin (1993)
Uomo Ragno 2: E ora… Carnage! (1994)
Uomo Ragno 3: Destino incrociato (1994)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60224" />Basterebbe il nome “Simulmondo” a far correre un brivido lungo la schiena dei lettori che hanno superato i 30 anni. Questa software house italiana tentò di proporre alcuni titoli legati ai fumetti più famosi del periodo, tra cui Dylan Dog, Tex e Spiderman, sviluppati direttamente nel Bel Paese e venduti in edicola con cadenza mensile.
Purtroppo il risultato non fu all’altezza di prodotti italiani come la soppressata calabra o il risotto alla milanese, e ne vennero fuori una serie di avventure testuali bruttine, anonime e drammaticamente noiose, lasciando il trono di prodotto più di successo della Simulmondo saldamente nella mani del motore grafico della moviola 3D per il Processo di Biscardi (non sto scherzando), prima di chiudere i battenti nel 1999.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="262" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-60225 alignright" />
The Amazing Spider-Man: Lethal Foes (1994)Questo purtroppo da noi non è mai arrivato, rimanendo un’esclusiva per il suolo nipponico. Ho detto purtroppo? Volevo dire per fortuna. Il gioco infatti, oltre alla consueta carrellata di personaggi tratti dall’universo ragnesco, presentava una caratteristica assurda quando particolare.
Dopo lunghe sessioni di tv giapponese, gli sviluppatori notarono una caratteristica interessante del popolo nipponico, il piacere della sofferenza e della punizione eccessiva. Per venire incontro a questa filosofia di vita nipponica, idearono un sistema basato su una serie lunghissima di checkpoint che andavano raggiunti entro sessanta secondi, pena la morte, la perdita di una vita e il lancio di una salva di bestemmie degna di una contraerea.
Spider-Man and Venom: Maximum Carnage (1994)
Venom/Spider-Man: Separation Anxiety (1995)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60226" />Coppia di picchiaduro a scorrimento che si limitavano a ricalcare il gameplay Final Fight, cambiandone semplicemente la grafica, e aggiungendo la componente ragnatela, che poteva essere usata come l’arpione di Scoprion in Mortal Kombat. Strategia discutibile ma funzionale, visto che entrambi i titoli (soprattutto il primo) andarono a ruba come i fucili a pompa durante un’invasione di zombie sia su Super Nintendo che Megadrive. Un’altra caratteristica interessante è che si potevano chiamare in aiuto alcuni personaggi come Venom, Cloak, Gatta Nera, Devil, ecc…, con gli stessi risultati della magia in Golden Axe: danni per tutti i nemici e via. Se amate i giochi di questo tipo e mangiate pane e
Marvel, questi erano i giochi che volevate giocare in quel periodo.
Spider-Man: The animated series (1995)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60227" />Nato per sfruttare il traino dei cartoni animati, come si può facilmente capire dal titolo, questo gioco è ricordato soprattutto per l’architettura particolarmente intricata dei livelli, che poteva portare i giocatori meno pazienti a spegnere tutto dopo aver girovagato per un’ora senza meta.
Questo gioco era il classico esempio di come anni fa gli sviluppatori ignorassero bellamente dei “casual gamer” e di aiutare i giocatori nella loro esperienza di gioco. Era un titolo difficile, lungo (parliamo di venti boss differenti) in cui è complesso capire cosa fare per un adulto, figuriamoci per un ragazzino che voleva solo picchiare i cattivi come il suo eroe preferito.
Per certi appassionati dell’antiquariato è tutt’ora un gioco interessante, ma come molti suoi colleghi di quest’epoca, ha retto molto male alla sfida del tempo, se ci avete giocato all’epoca, conservate dentro di voi quella sensazione di smarrimento e frustrazione e non toccatelo più.
Spider-Man: Web of fire (1996)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-60228 alignleft" />L’unico dato interessante su questo gioco è che potrebbe essere considerato l’equivalente videoludico della merda d’artista. Per prima cosa perché è una merda, secondo perché, essendo un gioco nato come esclusiva per quello spreco di plastica di Sega chiamato 32X, dunque praticamente introvabile, vale un sacco di soldi.
Da questo momento in poi, anche la Marvel rischia di diventare introvabile. Infatti passa circa 4 anni a cercare di sopravvivere, e di giochi se ne riparlerà solo nel 2000.
Spider-Man (2000)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="223" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60229" />Dopo i danni procurati dai giochi di Parker Brothers e Acclaim/LJN, la licenza cadde nelle mani di Activision, che per far rinascere il personaggio lo assegnò a Neversoft, famosa soprattutto per il bel gioco di Tony Hawk. Mai scelta fu più felice, perché l’idea di utilizzare il motore di un gioco di skate per crearne uno dell’Uomo Ragno è stata geniale e assurda come spalmare della marmellata sul formaggio, tanto che ne uscì un titolo che ha gettato le basi praticamente per tutti i giochi che da quel momento sarebbero stati dedicati a Peter Parker.
Nato per Playstation, ma portato su ogni console, Spider Man fu il primo gioco in cui si poteva finalmente assaporare la sensazione di volteggiare tra i palazzi, saltando di muro in muro eliminando i nemici con mosse acrobatiche, il classico giocone. Mancava solo la libertà del free roaming, ma non avremmo dovuto aspettare a lungo.
Spider-Man 2: Enter Electro (2001)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60230" />Dopo essersi ben comportata nella versione Game Boy Color di Spider Man, Vicarious Visions riceve l’incarico da EA di occuparsi di un altro titolo 3D dedicato all’Uomo Ragno, che oltre a volteggiare sui tetti stavolta affronta anche qualche missione indoor. Titolo senza infamia e senza lode, dedicato soprattutto a Electro, come si può facilmente intuire, e creato più che altro per battere il ferro ancora caldo del precedente. È famoso soprattutto per uno scontro finale ambientato sulla Torre Nord del World Trade Center, che fu precipitosamente cancellato dopo eventi ben noti, che costrinsero gli sviluppatori a ritirare il gioco e riambientare tutto su un ponte. Della versione originale rimangono solo alcune copie NTSC, abbastanza rare.
Nello stesso periodo escono anche Spider-Man 2: Enter The Sinister Six (2001) e Spider-Man: Mysterio’s Menace (2001) per Game Boy Color e Advance, ma obiettivamente sono così tristi che preferirei non ripetere l’ennesima pantomima dove prendo per il culo un gioco brutto.
Spider-Man: The Movie (2002)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60231" />Con l’uscita del film di Raimi poteva mancare il gioco dedicato? Assolutamente no! E pur non essendo un capolavoro (manca ancora il free roaming, non ci si può muovere liberamente e gli interni sono decisamente poveri) non è neppure un gioco così brutto come ci si aspetterebbe da un tie-in. Tutto sommato il classico gioco che un recensore consiglierebbe agli appassionati del genere.
Spider-Man 2: The Game (2004)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="224" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60232" />E Boom! Finalmente il free roaming arrivò nei giochi di Spider Man, facendolo diventare un buon tie-in nel sogno bagnato di ogni Marvel Zombie. Tuttora uno dei giochi-tratti-da film-a-loro-volta-tratti-da-fumetti meglio realizzati di sempre, se la gioca con quello relativo al film di Wolverine (se non l’avete mai provato ora lo recuperate per due euro) e, per certi versi è tutt’ora il miglior titolo realizzato per l’arrampicamuri. Se non l’avete mai provato smettete di leggere queste righe e andate a comprarlo!
Ultimate Spider-Man (2005)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="225" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60233" />Come si intuisce, in questo gioco si trattano le storie del nuovo universo Marvel, con Parker giovane, più cazzone ma non per questo meno assediato da cattivi che vogliono strappargli quel gran pezzo di rossa di Mary Jane dalle mani. Personalmente non sono un gran fan del cel shading (la tecnica che fa assomigliare un videogioco a fumetto in movimento), ma in effetti se non la usi in un gioco di questo genere, quando la devi usare? Tutto sommato un buon titolo, per certi versi uno Spider Man 2 con i colori più sgargianti, in più c’era la figata di poter usare Venom e affrontare qualche personaggio buono.
Spider-Man 3 (2007)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="168" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60234" />Dopo il botto del secondo capitolo, al terzo non riesce il miracolo di rendere il tutto ancora più bello. E anche se l’ambientazione è ancora convincente, lo sono molto meno tutte le altre parti del gioco, il che porta questo titolo a fare la fine della sua versione cinematografica: una mezza delusione e un punto da cui ripartire. Da qui in poi infatti non avremo film di Spider Man fino ai giorni nostri, quindi per mantenere il format di un gioco dell’Uomo Ragno all’anno, Marvel e Activision sono costrette a inventarsi qualcosa di nuovo.
Spider-Man: Amici o nemici (2007)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="168" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60235" />Credevate che i picchiaduro anni ’80 fossero morti e sepolti? Col cavolo! Come tardone in cerca di ventenni si sono rifatti il trucco, hanno indossato una grafica fumettosa e sono pronti a ripresentarsi come nulla fosse.
Spider Man: Amici o Nemici è, per essere gentili, un disastro su tutta la linea. Forse con l’idea di proporre qualcosa di diverso, questo è l’unico gioco dai tempi delle console otto bit in cui l’Uomo Ragno non si arrampica, non salta in giro per i palazzi (non fa insomma l’Uomo Ragno) e si limita ad andare in giro a picchiare nemici scarsamente interessanti per le nuove generazioni e tutti quelli che si sono appassionati al personaggio grazie ai film.
Spider-Man: Il regno delle ombre (2008)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="168" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-60236 alignright" />Accantonato l’esperimento “Amici o Nemici”, in questo gioco di Treyarch si torna a spenzolare dai palazzi, ma purtroppo si riparte esattamente dove era finito Spider Man 3, ripetendone pari pari gli errori, consegnandoci uno Spidey iperviolento e spaccatutto (ma perché?), schiavo di controlli confusionari (ma perché??) e afflitto da drammatici errori di programmazione e collisione tra i personaggi (ma perché???). Dallo scaffale al cestone della robaccia in 30 secondi.
Spider-man: Dimensions (2010)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="169" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60237" />Se fosse un piatto cinese sarebbe “Uomo Ragno ai quattro sapori”, visto che vi porterà a spasso per quattro dimensioni differenti, quella classica, l’Ultimate, la 2099 e quella Noir. Peccato che anche questa volta non ci sia la possibilità di esplorare un mondo aperto e il tutto si riduca quasi sempre a una sequela di scazzottata tutte uguali, qualunque sia la dimensione in cui vi troviate. Per molti l’unica cosa da salvare è la versione Noir, che per certi versi ricorda Batman: Arkham Asylum, ma con una gestione peggiore delle inquadrature.
Nonostante questi difetti il gioco è piaciuto molto, vuoi per l’abbondante uso del fan service, vuoi perché erano in parecchi a voler giocare nell’universo 2099, vuoi perché a volte la roba piace anche quando non se lo merita, chi lo sa.
Spider-Man: Edge of time (2011)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="167" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-60238" />Passato e presente si intrecciano in questa storia che ha tutto il sapore della miniserie, e dove l’Uomo Ragno del 2099 cerca di salvare la vita alla sua versione contemporanea senza riuscire a salvare il gioco, che ha mediamente raccolto votazione mediocri a causa del suo gameplay noioso e forzato, del fatto che si svolga tutto al coperto e per qualche serio problema di inquadratura.
Tutto si basa sul fatto che, in teoria, se distruggi una cosa nel futuro, non ci sarà nel passato e viceversa, ma visto che non si può scegliere di non influenzare il futuro, è solo un paravento dietro cui nascondere la scarsità di idee. Avanti il prossimo!
The Amazing Spiderman (2012)
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="162" width="300" alt="SM50: 35 anni di videogiochi per Spider Man! >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-60239" />Ed eccolo, il prossimo, anzi, l’ultimo miglio di un cammino che parte più di 34 anni fa, un cammino che il mondo dei videogiochi e l’Uomo Ragno hanno percorso assieme, e che in così poco tempo è cambiato così tanto nelle forme, nelle modalità di interazione e nella qualità visiva da essere quasi irriconoscibile. Finalmente Beenox ha deciso di tornare al free roaming, con un reboot che fa il pari con il reboot cinematografico, e ci riporta un Uomo Ragno rinnovato, graficamente impressionante, ma non per questo privo di alcuni difetti tra cui spicca una ripetitività degna di una catena di montaggio. Un vero peccato, a cui tuttavia siamo abituati (tutti sappiamo che i tie-in sono tendenzialmente prodotti frettolosi, poco curati e creati per fare cassa).
Tuttavia, se c’è una cosa che questa lunga carrellata ci ha dimostrato è che l’Uomo Ragno è stato uno dei pochi a creare un adattamento degno di essere giocato, ma ci ha anche mostrato una dato molto più importante: creare un gioco dedicato all’arrampicamuri è dannatamente difficile!
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