È da un certo numero di volte che negli spogliatoi dei maschi mi viene detta roba tipo “ammazza, stai proprio in una forma fisica smagliante”. Ma non per scherzo, quelli fanno sul serio.Quando succede, questo m'imbarazza molto, emetto quel sorrisino timidino & cretino che mi estirperei subito dopo coi coltellacci roventi di M. Strogoff, e poi a casa continuo a pensarci.
Certo, dopo tutto quello che ho fatto è chiaro che mi fa piacere. Ho fatto ctrl+X al piacere del cibo, e quella triplice ora settimanale di chicboxing devi vedé, come la prendo sul serio. Però resta strano uguale.
È come quando ti dicono “Complimenti! Lei ha vinto il 1° premio di non so quale Lotteriaitalia, per un totale ammontare di non so quanti milioni di €cu, che le verranno testé corrisposti esentasse in non so quanto pratiche banconote da venticinque”.
Fai conto che te lo dicano con dei documenti importantissimi, che tu capisci che non scherzano. La cosa ti fa piacere 1 casino, ma poi i conti vengono istantaneamente pareggiati da quel venticinque.
Tornando a prima, va tutto bene, mica mi lamento; però non sarebbe meglio disegnare quel fumetto da una bocca di femmina, e che femmina!?
Il che è improbabile, perché io dopo 1 vita di timidezze mica posso prendere & aggirarmi per lo spogliatojo delle femmine col pisello di fuori. Ce ne sono vari di motivi, e uno plausibilissimo è che io ciò i diti un sacco strafottenti quando digito, ma poi nella vita reale su certe cose mi blocco, e una di queste è 1) entrare nello spogliatojo delle femmine 2) col pisello di fuori. Anzi a pensarci mi fa strano la scioltezza che dimostro adesso nello spisellarmi di fuori negli spogliatoi dei maschi, che è una cosa che non avevo praticamente mai fatto e all'inizio m'imbarazzava e adesso no. Ed è un peccato che in quelli delle femmine io sia così timido, perché devo riconoscere che ciò dei punti che stupiscono pure me, quando mi guardo allo specchio da solo.Quello che mi fa strano è che questi punti, guardandoli, non posso non pensare a quanto avrei desiderato averli, da ciccione. Certi muscoletti buffi che mi partono dal sopra della coscia che quasi si vedono da sopra i pantaloni, se li porto a vita piuttosto bassa. O tutti quei quadrilateri irregolari di sopra la pancia, delle pubblicità. Non è come quest'estate, che mi sentivo qualche rotoletto magari psicologico per tutti quei Magnum che mi mangiavo mentre fumavo - e lo facevo mentre godevo.
Che devo dire, è bello sentirmelo imporre oltre ogni ragionevole dubbio, vostro onore. Ma a che pro?
Io pensavo che tutto questo lavorìo mi potesse facilitare il rinvenimento della partner monogamica che cerco da tutta la vita almeno quanto Celenterato cerca tutto l'anno la migliore delle stagioni. A proposito della quale, forse un altro elemento delle mie attuali smaglianze è l'abbronzatura atomica che s'interrompe di netto solo a forma di slip dove invece, in un contrasto geniale, tutto è bianco.
Ciò costituisce una perfetta metafora della caducità del mio lavorìo. Anche la più atomica delle abbronzature è destinata a soccombere al Gen. Inverno (e questo è 1 trauma ti giuro non inferiore a quando capisci per ultimo che ti stanno cadendo tutti i capelli). Allo stesso modo, questi miei sono gli ultimi schioppi prima di una irreversibile decadenza fisica. A cui, consultandomi la carta d'identità, non manca poi molto (ma devi ammettere che io un giorno sarò un bellissimo vecchio, tenerissimo ad esempio quando si cimenta in un calcio girato).
Cioè, io non voglio che a mettermi i diti increduli nelle piaghe perimetrali di quei strani quadratelli che adesso ciò sulla pancia sia una S. Tommasa qualsiasi. Cioè cioè, io lo vorrei pure, almeno nei consueti appuntamenti solitari & lauto-erotici.
Però la malediz. che ciò, è che qualsiasi sciaguratella io inizi a vedere abbordabile, subito la soppeso quale innamoranda, e come tale la judico. E il verdetto è quasi sempre un puah. Immemore nel frangente che magari anche dei diti disinnamorabili potrebbero solleticare abbestia.Cioè, capito che mi succede? io vorrei tanto del sesso con delle femmine aulentissime. Lo voglio, lo voglio, fortissimamente lo voglio. Però ho sempre più conferme che per la mia mente traviata il sesso non è un punto di partenza, ma di arrivo. Una vera & propria fregatura, che mi espone a 1 sacco di rischi che adesso ti suggerisco, visto che tu stai facendo la tua solita scena muta: metti che poi quell'innamorando arrivo sessuale non mi soddisfi, metti che all'improvviso la mia mente si dis-travii e io scopra quanto sono brave un sacco di regazzette non necessariamente innamorabili, metti che di botto mi ricrescano i capelli ma troppo veloce e mi vadano negli occhi ciecandomi, metti che. E non è che io desideri arrivare al sesso e non partirci per chissà quale virtù; ma piuttosto per un volgare inquinamento.
Nella fattispecie, il mio peculiare inquinamento parte sempre dalle grosse carenze d'affetto femmineo che da tempi immemori mi contraddistinguono. Intendo dire porcamadonnaccia zozza che vorrei stare sempre tutto abbracciaticciopciùpciù; e che se questo arrivo ad ottenerlo, allora sono cazzi miei. Perché da lì in poi di un rapporto posso tollerare le peggio magagne.
È una maledizione, lo ammetterai persino tu che di maledizioni non sei pratico e ciavrai la casa dove entrano & scono i preti benedicenti per gabbare gli allocchi beneficienti.
Ma che ci posso far?
Giusto l'altro giorno ne parlavo con un'ottima ripescaggia fra le mie compagne di liceo. Io sostenevo che uno può pure razionalizzarsi, da solo o in compagnia di professionisti annoiati o amici dilettanti, e poi prorompere nei più singeri e commoventi “ah! ecco perché ogni volta in questi casi dico ...” o “ora capisco il motivo per cui mi comporto sempre nel modo ics”.
Ma poi le chiedevo, Una volta capìtosi, come si fa?
Come vedi, il mio compitino l'ho fatto. Ho razionalizzato. Adesso, dislocati sul corpore, ciò questi famosi "punti" che stupiscono l'ex-ciccione ch'è in me. E adesso che si fa? vien qui l'Olandesina? sarebbe inutile, io odio lo stress di parlare in altre lingue, per di più non parlo l'Olandesino.Ma è inutile che sto qui a parlare, a dire, a riferire, a ragionare. Allo stesso modo di Bobbysolo o Litteltony che poi è la stessa cosa: “ho capito tante cose”.Ma capire non mi basta. Capisco per esempio di essere pelato, ma questo non mi rende alle recchie quei gentili rumori di forbici che tanto mi rilassavano, un tempo, previa lettura annojata di riviste da barbiere.
Invece, capito che dico? Il vero bordello non è tanto capire. Io sono 1 ottimo, come dire, capitone? capitello? persino di me stesso, anche se rispetto ad altre cose mi ci vuole più tempo di sicuro. E infatti capire se stessi è la cosa più complicata perché, come si dice, gli specchi ti sputano in faccia il contrario.
Ma come si fa quando invece ciai incasinate le emozioni?
Io posso capire il prima, il durante e il dopo di un'emozione, o posso in prospettiva arrivare a capirlo dopo un tot, anzi mi ci scopro sempre più inesorabile, nel capirlo. Io posso fare quello che voglio, se lo voglio. Rinunciare alle cose più prelibacee. Cimentarmi nelle cose più spaventose. In questo momento riesco persino a digitare a 2 metri lineari da un pacco seminuovo di Old Holborn giallo, filtrini slim e cartine sottili, non toccandone da 1 mese lunghissimo.Ma poi? In quale emopalestra ci si deve poi iscrivere?
O forse – non ci credo - a quei rumori di forbici dovrei rassegnarmi a rinunciare?
Oh, non mi rispondere eh, non è che poi mi rispondi, sono solo domande retoriche & senza risposta, ci saprai fà, almeno, a Domande Retoriche & Senza Risposta.






