(http://lospiteinquietante.blogspot.it/2013/10/smart-cities-laltra-italia-si-incontra.html).
La fotografia scattata nell'edizione 2014 della Smart City Exibithion da parte dell'osservatorio Anci-Forum PA non lascia adito a dubbi (http://osservatoriosmartcity.it/gia-partiti-pia-di-1000-progetti-rendere-le-citta-intelligenti-eae-ora-di-mettere-fattor-comune-le-esperienze/).
Basta guardare a colpo d'occhio il grafico sottostante:
Fonte: Osservatorio Smart City
Di tutti i progetti realizzati per rendere le città intelligenti la parte del leone (46%) spetta ai Comuni al di sopra dei 150.000 abitanti e la maggior parte dei contributi per la loro realizzazione (70% circa) arriva dalle Regioni del Centro-Nord: in pole-position Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Quanto ai progetti presentati, tra le Regioni del Sud spicca invece la Puglia, che con le sue 98 segnalazioni si conferma la più dinamica tra le Regioni meridionali.
Abbastanza vivaci si dimostrano anche le imprese e, dato questo forse per alcuni sorprendente, il mondo delle università, della scuola e della ricerca.
Osservando il grafico a partire dal basso colpisce invece la quasi nulla partecipazione di realtà come i ministeri. Male anche le banche, l'intero settore della sanità pubblica, le organizzazioni imprenditoriali e quelle sindacali.
E viene da chiedersi: come può la vitalità degli Enti Locali e delle aziende andare a buon fine senza un analogo e complementare movimento delle articolazioni dello Stato?
E infatti, secondo il rapporto dell'Osservatorio, nonostante le risorse investite siano pari a 4 miliardi di euro, si rischiano la frammentazione e la dispersività.
La Piattaforma Smart City, su cui vengono catalogati i progetti e che sarà navigabile a partire dal 2015, è un primo passo importante. Ma sufficiente?
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