Smart Communities, il CdM è sul pezzo: al lavoro sul Piano Nazionale

Creato il 21 maggio 2014 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Il Consiglio dei Ministri lavorerà a un Piano Nazionale italiano per le Smart Communities, il cosiddetto Cluster, la rete che sviluppa il concetto e la realizzazione delle Città intelligenti, o Smart Cities.

Allo Smau di Torino è stato lanciato il Cluster Nazionale di Tecnologie per le Smart Communities, o Comunità Intelligenti, la rete nazionale che coinvolge nove regioni e 90 partner tra imprese, centri di ricerca e amministrazioni locali che collaborano sul tema delle città Intelligenti. La rete delle Smart City sarà guidata dalla Fondazione Torino Wireless, in rappresentanza della Regione Piemonte.

Obiettivo
Il Cluster ha sostanzialmente tre scopi:
- sviluppare sinergie e progetti di innovazione,
- sostenere la competitività del Paese nell’agenda dell’innovazione europea,
- condividere buone pratiche per risolvere le sfide sociali che caratterizzano le aree urbane: mobilità, sicurezza e monitoraggio del territorio, energia e ambiente, salute e benessere, cultura e turismo, istruzione e formazione.

Durante il suo intervento allo Smau Mario Calderini del Comitato tecnico Agid ha posto l’accento su due messaggi a livello politico indirizzati al Governo:

1) è confermata “la centralità dei cluster tecnologici per le Smart Communities, tra cui quello delle smart communities, nelle nuove politiche del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero dello sviluppo economico”,
2) la necessità del “rilancio del Piano Nazionale per le Smart Communities, previsto dal Decreto Sviluppo 2.0, che sarà portato al Consiglio dei Ministri in tempi brevi. Il Piano include le linee di indirizzo sul tema Smart Communities da parte del Governo. Il Piano dovrà prevedere, per far fiorire in Italia il mercato delle smart communities, un repertorio di modelli di ingaggio pubblico-privato, una codificazione di strumenti finanziari e lo stimolo all’utilizzo di nuovi metodi di procurement, ad esempio per impedire le gare al massimo ribasso. Oltre a questi aspetti, è necessario inserire lo statuto di cittadinanza intelligente con i diritti elementari di cui deve godere il cittadino, poiché sono i cittadini l’anima e il corpo delle smart city”.

Per le Smart Communities stato intanto siglato l’accordo di collaborazione tra Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), e il Cluster Smart Communities. “La collaborazione si concretizzerà nello studio, la promozione, la messa a sistema e standardizzazione delle applicazioni sviluppate nei singoli territori, in particolare quelli delle aree metropolitane, sostenendo le pratiche di reale riuso di quanto sviluppato, anche allo scopo di non duplicare investimenti e sistemi”, ha precisato Francesco Profumo, presidente dell’Osservatorio Nazionale ANCI sulla Smart City.

L’accordo ha un significato importante per il Paese e l’osservatorio Anci può rappresentare il catalizzatore che raccoglie i risultatati dell’innovazione per redistribuirli sul territorio e avviare un processo di rinnovamento.

Nuovo modello di politica industriale
Il Cluster Tecnologie per le Smart Communities e gli altri Cluster nazionali sono step fondamentali per dare impulso al nuovo modello di politica industriale, un modello che collega industria, ricerca e università, Si tratta di un’opportunità che può portare le regioni a creare un ecosistema dell’innovazione.

La dimensione internazionale
Ha spiegato Rodolfo Zich, Presidente del Cluster Smart Communities e di Fondazione Torino Wireless: “Il cluster inoltre è in grado di stimolare nuovo know how e sviluppare nuovo capitale, il network capital che sempre più caratterizza i modelli di crescita territoriale. Questo significa – ha aggche è necessario coinvolgere tutti gli attori dello sviluppo: governi territoriali, grandi e piccole imprese, università, enti di ricerca”. E prosegue: “I cluster ereditano dai Distretti Tecnologici la capacità di progettazione e la metodologia di coordinamento di reti di imprese, università e centri di ricerca, andando ad agire sulla dimensione internazionale che il distretto non sempre era in grado di raggiungere”.

Torino è la città italiana più impegnata sul fronte Smart City e Smart Communities.


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