Le leggi tutelano i più deboli ma, a volte, qualcuno più furbo, se ne approfitta. L’argomento che ci fa arrabbiare è trattato da Fuori Tg la rubrica di approfondimento che va in onda dopo il telegiornale di rai3. Ci adiriamo perché quando parliamo di invalidi sappiamo che ci sono anche i falsi invalidi che fregano gli altri e il danno diventa maggiore perché, chi ne paga le conseguenze sono coloro che devono superare un inutile accanimento per verificare la reale disabilità. Una realtà dolente che amaregga la vita di tutti e fa scattare una grande indignazione verso coloro che truffano la collettività. Se un parametro del grado di civiltà è la cura che la comunità riserva ai suoi membri più sfortunati, il sangue ribolle nelle vene quando si identificano truffatori che simulano invalidità al solo fine di recepirne l’indennità. E quando vengono scoperte organizzazioni che procurano documenti falsi, allora la rabbia aumenta perché se il truffatore che riesce a vendere il Colosseo è quasi simpatico e,certamente, geniale, il falso invalido disgusta: truffa, ruba e vive alle spalle di persone cui deve andare tutta la nostra compassione, solidarietà ed aiuto fattivo.
Il denaro degli enti previdenziali viene sperperato, prende mille rivoli attraverso la produzione di falsi materiali finalizzati ad ottenere i trattamenti pensionistici. Nel momento in cui i truffatori ottengono il riconoscimento della pensione ottengono anche tutti gli arretrati, e sappiamo bene quali cifre si possono raggiungere in questo modo. Un quadro sconvolgente. Bisognerebbe accertare le situazioni con maggiori garanzie, verificando i requisiti sanitari che necessitano di tutela, instaurare un dialogo chiaro tra sanità e Istituzioni che alleggeriscano il disagio già grave o si rischia di far passare per malati anche i figli cardiopatici dei cardiopatici, come è successo a Napoli, dove padre, madre e tre frugoletti al seguito risultavano talmente messi male a livello di cuore da riuscire a riscuotere tutti e cinque la pensione. I controlli avviati sul caso hanno appurato che invece stavano tutti benissimo.
E se la Guardia di Finanza deve far fatica per smascherare le truffe, pensiamo a quanta fatica devono fare i reali invalidi per farsi riconoscre la legge 104 o l’accompagnamento. Il contrasto alle frodi in materia di invalidità civile, certamente indispensabile ed auspicabile per ripulire e risanare certe realtà fortemente degenerate, rischia, in certi contesti, di irrigidire eccessivamente la
criteriologia valutativa medico‐legale, allontanando il sistema dai bisogni concreti e reali del soggetto invalido. Un calvario che va alleggerito soprattutto dal clima di sospetto che grava sui malati che si sentono sempre sotto accusa e sottoesame perchè non trovano interlocutori sensibili e manca anche la comunicazione tra Enti. Si rischia di oscillare tra lassismo e accanimento. È necessario trovare una linea guida valutativa per verificare i requisiti sanitari, perché come se non bastassero gli approfittatori, oggi si aggiunge anche la crisi con i suoi tagli che rischia di far ributtare il sociale nel sanitario diventando un grande affare per le società private. Il primo presidio a tutela dei malalti è all’interno delle famiglie, bisogna sostenere e aiutare i familiari che tra parentesi hanno costi minori rispetto al ricovero ospedaliero.Stando agli ulti
mi dati forniti dall’Inps, la quota dei falsi invalidi si aggirerebbe intorno al 4%: un enorme spreco di risorse per lo Stato. Le truffe e gli abusi ai danni dell’Inps e dunque dell’intera collettività sono all’ordine del giorno. Ed è più doloroso accettare di essere gabbati dai furbastri quando si è impantanati in una crisi economica che mette a rischio anche le pensioni concordate per chi sta perdendo il posto di lavoro o per chi è in cassa integrazione e non solo, ogni falso cieco che prende soldi li toglie ad un cieco vero che ne ha realamente bisogno.