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Smetti di guardare ai primi dieci

Da Marcofre

Per capire il discorso che sto per fare, ti faccio vedere questo link a un album musicale di Tabu Ley Rochereau, un artista africano sconosciuto alla maggior parte degli italiani.

Se negli anni Ottanta mi fossi recato al negozio musicale “Sperati” di Savona (che nel frattempo si è trasformato in una libreria), e avessi chiesto qualcosa di questo artista (già attivo all’epoca), mi avrebbero consigliato probabilmente di provare a Genova.

Meglio ancora, a Milano.

La novità, che diamo per scontata, è che adesso grazie al digitale, la nicchia trova il suo posto. Scovare quello che può essere interessante, e che si discosta dalla solita musica, richiede soltanto un po’ di impegno.

Veniamo agli ebook. Non voglio consigliarti qualche autore, ma ricordare un fatto che non è entrato nella testa delle persone (compresa la mia).

La vita di un libro elettronico non è solo nelle classifiche dei più venduti.

Basta dare un’occhiata alla natura, dove in cima alla scala dell’evoluzione ci sono i predatori. Tigri, leoni, leopardi sono gli animali che piacciono e affascinano. I documentari sono spesso dedicati a essi.

Ma gli insetti?

Se non puoi essere tigre, pazienza. Cerca di essere una farfalla Monarca, per esempio. Benché non sia poderosa come un carnivoro, fa di tutto per essere al meglio. Non si accontenta affatto, ma cerca di svolgere il suo ruolo nel miglior modo possibile.

Quello che è importante comprendere è che il mercato è cambiato, grazie all’intelligenza di poche persone che hanno intuito, prima delle aziende, che cosa stava succedendo.

Lo spazio si è dilatato, e la distanza tra me e Tabu Ley Rochereau può essere coperta con un solo clic.

Non si tratta di un ripiegamento. Cercare di essere nei primi dieci, quindi di finire nelle grazie di un Grande Editore, è roba da anni Ottanta. Adesso hai la possibilità di creare una nicchia a tuo piacere. Sia chiaro: hai più responsabilità. E non puoi affermare come molti invece fanno, che non ne vale la pena, e che l’auto-pubblicazione è troppo complicata. Vediamo: fino a 20 anni fa pubblicare su una piattaforma online il proprio libro era… fantascienza. E qualcuno dice che è troppo complicato? Che non ne vale la pena?

Può darsi, se sei abituato alla pappa pronta.

Per esempio, io non sono un genio. Non ho affatto il talento di un Dickens. Forse ho appena un po’ di talento, e probabilmente finirà pure presto. Quindi è giusto che non perda tempo con le case editrici. Credo di averlo capito. Non sono abbastanza bravo.

Allora il mio obiettivo potrebbe (dovrebbe) essere di concentrarmi su quel poco che so fare, e realizzarlo al meglio. Sarebbe bello essere un leone, o Bruce Springsteen. Non lo sono; mi accontenterò di essere Tabu Ley Rochereau. Costui, è bene svelarlo, ha scritto circa 3000 (tremila) canzoni. È stato una leggenda vivente in Congo. Alla sua morte, ha ottenuto funerali di stato.

Insomma: a volte quella che consideriamo “nicchia” è qualcosa di spazioso.


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