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Smettiamo di strumentalizzare i morti

Creato il 11 febbraio 2013 da Laperonza

 

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Le vittime delle foibe meritano rispetto. Così come lo meritano tutte le vittime dell’odio razziale, politico, religioso, dei totalitarismi, delle guerre etniche, dell’odio di massa. Già per la Giornata della Memoria ho espresso il mio pensiero circa la necessità dell’istituzione di una commemorazione unica per tutte le vittime, senza distinzione alcuna. Ritengo sia necessario superare gli steccati ideologici e gli antichi rancori almeno di fronte e per rispetto dei morti. Non ha senso questa partigianeria dell’una e dell’altra vittima, quasi fosse una gara a chi è stato più cattivo o a chi è più martire. Almeno davanti alla morte e, particolarmente, dinanzi all’insegnamento della Storia fermiamo gli asti politici e soprattutto evitiamo ogni strumentalizzazione.

Quando parlo di strumentalizzazione mi riferisco, per esempio, a candidati alle elezioni che inaugurano lapidi sulle foibe, come è successo ieri a Montegranaro, approfittando della giornata di commemorazione per farsi un po’ di propaganda. Mi riferisco ad una cerimonia alla quale non è stato invitato nessuno, passata alla chetichella ad uso e consumo personale, una cerimonia alla quale non erano presenti forze politiche di sinistra che pure avrebbero dovuto esserci né rappresentanti delle varie associazioni che sarebbe stato opportuno invitare. Non si rende un buon servizio ai Martiri delle foibe se li si utilizza in questo modo privatistico.

Mi è stato riferito (io non ero presente perché non invitato ma anche perché non informato) che il Sindaco ha usato parole molto condivisibili che si possono sposare con il mio discorso di apertura, parole dirette ad accomunare tutte le vittime e ad evitare l’uso strumentale delle stesse. Peccato, però, che in quel caso specifico si stava appunto facendo un uso strumentale.

Speriamo l’anno prossimo di avere una maggiore condivisione, una migliore informazione, un maggiore rispetto per i morti che sono tutti uguali davanti alla barbarie e ci forniscono tutti lo stesso insegnamento: fermate la barbarie dell’odio di massa, partendo proprio dall’evitare di utilizzare una commemorazione per fomentare odio e divisioni.

Luca Craia


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