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Snowpiercer – Bong Joon-ho

Creato il 21 aprile 2014 da Maxscorda @MaxScorda

21 aprile 2014 7 commenti

Snowpiercer
Un treno corre in mezzo al gelo del mondo, gelo provocato da un errore di scienziati troppo solerti a preoccuparsi del riscaldamento globale ma non altrettanto in gamba per fare i giusti calcoli.
Il pianeta e’ morto ma il treno, come un’arca antica, trasporta i pochi sopravvissuti in un inutile giro che dura ormai da 18 anni. E’ a questo punto che veniamo a conoscenza che sul convoglio esiste una rigorosa divisione in classi dove i meno abbienti in coda, subiscono il dominio dell’elite ovviamente in testa e innanzi tutti e tutto lui, Wilford, il macchinista che dopo tanti anni e’ ormai assurto al ruolo di semi divinita’.
Le prepotenze sono pero’ insostenibili e la ribellione inevitabile quindi inizia la conquista del treno, vagone dopo vagone, sino alla locomotiva.
Non ho mai nascosto la mia passione smodata per Bong, anzi mi azzardo a dire che "Mother" e’ uno dei film che amo di piu’ in assoluto, quindi la sorpresa e il piacere di vederlo con un’importante produzione internazionale non puo’ che farmi felice e generare un grande hype.
Soggetto tratto da un fumetto francese, stile e tematica in effetti ci stanno tutte, trova nella poetica visiva di Bong il giusto contenitore. Certo e’ fantascienza da gusto antico, quella vena sociale che tanto andava negli anni ’70 e che ha caratterizzato il genere per oltre un decennio. Vero inoltre che alla francese appunto, i personaggi sono tagliati con l’accetta dove gli eroi sono poveri, belli e buoni e i cattivi brutti e vestiti di nero, non ci si fa mancare nulla con le scie chimiche e oggigiorno si potrebbe pretendere qualcosa di piu’.
A qualcuno piace, io lo trovo un po’ stantio ma cio’ che conta e’ il risultato finale e proprio nel finale il soggetto si riscatta e offre come di consueto per Bong, il suo momento migliore.
Il cast e’ davvero buono perche’ Chris Evans il protagonista, conferma un grande presente e un grande futuro innanzi a se’. Tilda Swinton e’ una splendida caratterista, forse troppo spinta sulla macchietta che comunque interpreta con grande professionalita’. Sempre bravo John Hurt, per quanto facile per lui il ruolo da vecchio saggio ed e’ un piacere rivedere Song Kang-ho, interprete di parecchie pellicole di Bong e di tante produzioni coreane.
Bel film, non il migliore del regista ma regge benissimo le oltre due ore di durata e spero stimoli gli spettatori a ricercare anche le pellicole precedenti.

Scheda IMDB


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