So di non sapere. Quindi sono meglio io.

So di non sapere, diceva Socrate.

La stessa profonda umiltà è il sentimento che unisce tre grandi allenatori contemporanei.
Non importa in che campionato, non importa in che squadra; un Signor allenatore (o allenatore Signore) non si riconosce solo dagli schemi tattici ma anche dal modo di porsi con i propri giocatori, con la stampa e con il pubblico.

Josè Mourinho

Lo specialone non manca di fare cronaca. L’ultima, su Guardiola: « Lui è intelligente, vince tante gare in Champions e nella Liga e sa perfettamente come fa».Non sarebbe meglio prenderlo per le orecchie e a suon di nocchini sulla testa spedirlo sulla panchina del Sassuolo, con l’obbligo di vincere la Champions League? Eh? Non sarebbe meglio?

A 1.200 euri lordi al mese, naturalmente.

Mourinho: il più bravo allenatore di tutti quanti, proprio.

Paolino Paperino

Da quando allena il Paperopoli perde facilemente le staffe. L’ultima sconfitta casalinga (0-2 contro il Topolinia) rischia di far saltare la sua già precaria panchina.Troppo spesso aggressivo con chiunque, duro nei modi ma carisma da vendere, Paperino risente molto dei problemi nella vita privata e di una prostata perennemente ingrossata.
Qualcuno vocifera di un rapporto burrascoso con Paperina, ed un presunto flirt con Clarabella (che in passato è stata la compagna di Bobo Vieri).
Il Mister nega, Paperopoli staziona nelle parti basse della classifica.

So di non sapere. Quindi sono meglio io.

Paperino, irascibile perfezionista

Walter Mazzarri

Se qualcuno glie lo chiede, non ammetterà mai neppure di essere l’allenatore del Napoli. Quando i giornalisti lo chiamano per nome, neppure si gira.
Mazzarri ha il sympatico vezzo di non ammettere una cippa. La sua squadra vince, brava la squadra. La sua squadra perde, fortunata l’altra squadra. Lavezzi sbaglia un gol fatto, hanno spostato la linea di porta con tuti i pali, tacci loro. Il Napoli (che poi è davvero la sua squadra, giuro) scaglia 3 pappine anche dall’ultima in classifica della Serie B ghanese, arbitro indecente e pubblico rumoroso.
Non va bene di corpo, colpa della dirigenza.