Sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana n. 34 del 17 agosto scorso sono state pubblicate dettagliate regole per la definizione degli interventi di Social Housing in Sicilia, vale a dire le “Linee guida per interventi di Housing sociale”, definite dal Decreto 30 luglio 2012 dell’Assessorato delle infrastrutture e della Mobilità.
Lo scopo è individuare iniziative fattibili per lo sviluppo di programmi di edilizia sociale sul territorio attraverso il fondo immobiliare che si sta costituendo e con il sostegno di altre iniziative come i bandi indetti per finanziare recupero edilizio e urbanistico ai fini abitativi o i finanziamenti a Cooperative ed imprese, sempre con la compartecipazione di soggetti pubblici e privati.
Sono ammesse solo le proposte dei Comuni, in forma singola o associata. Alla selezione pubblica, effettuata dai Comuni, possono partecipare le Province, gli II.AA.CC.PP., interlocutori privati quali Cooperative edilizie di abitazione e loro consorzi, imprese di costruzione e loro consorzi, Associazioni imprenditoriali, Fondazioni, Enti anche religiosi, IPAB, imprese sociali e Cooperative aventi fra gli scopi statutari la realizzazione di interventi di edilizia sociale, operatori finanziari quali Società di Gestione del Risparmio, istituti Finanziari, società di sviluppo immobiliare e soggetti privati, singoli o associati.
Le modalità di definizione dei partenariati pubblici e privati e delle loro modalità di intervento devono essere definite con un apposito accordo di programma. Le proposte dovranno avere determinate caratteristiche:
- capacità di promuovere mix di funzioni e di offerta abitativa per realizzare alloggi sociali destinati alla locazione a canoni calmierati e anche alla vendita a valori convenzionati per una quota non inferiore al 51 % della superficie complessiva;
- sostenibilità economica, un rendimento atteso a vita intera non inferiore al 3% oltre all’inflazione;
- proposta di modalità di gestione degli alloggi per tutto il periodo della durata di gestione del fondo, di selezione dei destinatari degli alloggi, di riscossione dei canoni di locazione, delle manutenzioni, di vendita degli alloggi;
- dimensione significativa degli interventi;
- grado di fattibilità amministrativa;
- massimizzazione del soddisfacimento della domanda di alloggi sociali nelle aree a alto fabbisogno abitativo.
Inoltre, si parla anche di elementi qualificanti delle proposte ritenuti necessari, vale a dire:
- l’apporto di risorse private e/o risorse pubbliche aggiuntive rispetto alla dotazione patrimoniale del fondo, nel rispetto delle norme sugli aiuti di Stato, sia per cassa sia in natura (aree o immobili);
- il coordinamento con le politiche locali in tema di edilizia residenziale sociale e di riqualificazione urbana;
- la minimizzazione del consumo del territorio a favore di interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio già esistente;
- l’adozione di soluzioni per il contenimento dei consumi energetici, per la riduzione delle emissioni inquinanti e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Inviato il 25 ottobre a 15:08
Ma come "social housing" si può definire anche quello che la Belvedere sta proponendo ai cittadini nella Valdera? Lì si tratta proprio di una riqualificazione di alcuni territori con il supporto attivo della popolazione..E' molto simile alla definizione sopra riportata! Giorgio