Milano mi piace, lo sapete. Puoi passarci di giorno o di notte e c’è sempre qualcosa da fare e da dire.
Ieri ho partecipato alla Social Media Week e vi devo dire che ci si sente parte del mondo. La rete che si forma tra le persone non ha più l’antica distinzione tra virtuale e reale, ma solo la differenza tra online e offline.
Il resto sono relazioni tra le persone. Che tipo di persone? Persone positive, creative, costruttive; persone che mettono la loro faccia prima di tutto, attente al loro personal branding, che significa “Ecco come sono”.
E “Ecco come sono” è il tuo passaporto per ogni dove.
Qui è il primo panel che ho seguito: Pensare in digitale: aziende, politica e innovazione, come fare ( e comunicare) il change management.
Pensare in digitale
Mondadori Store
Moderatrice: Domitilla Ferrari (qui e qui i suoi blog) che per chi ancora non la conoscesse, “guru dell’ovvio” esperta di social, 20600 follower su Twitter, un libro in attivo, web influencer, ha condotto il panel con leggerezza e positività.
Ho imparato
-che per le PMI Facebook resta il primo canale per pubblicizzarsi, youtube il secondo e a seguire a lunga distanza, twitter. Di google+ nemmeno l’ombra.
– che più sei piccolo e più devi farti conoscere.
– che le ditte ricercano persone che hanno vita nei social e che più sei influente (maggior numero di follower), più hai possibilità di essere preso in considerazione (leggi: assunto)
– che essere social non ha tempo e luogo.
Ah, Domitilla di cui ho detto sopra che è tutte quelle cose lì ed è prima di tutto persona piacevole e molto schietta, lo scorso giorno è passata dal mio blog e nel post dei 500 follower ha scritto questo commento qui
e io ne ho fatto un poster da mettere nella mia cameretta. Che se come si diceva oggi, “ai tuoi follower devi aggiungere quelli di chi si aggrega”, già solo con i suoi arrivo a 31000!
Il secondo panel, nella sala delle conferenze a Palazzo Reale: Donne e personal branding. Il web come accesso alle opportunità del lavoro e della politica.
E’ stata l’occasione per incontrarsi tra chi segue il progetto di personal branding She Factor, ma non ve ne parlo più che l’ho già fatto tante volte. E’ un bel progetto di condivisione e crescita online che si ripercuote anche offline.
Ho imparato
-che ci sono donne davvero brave e che hanno saputo trovare tempo per famiglia e lavoro.
-che ci sono top manager umili e sempre pronte ad imparare conoscenze d’altri e condividere le proprie conoscenze.
– che le persone sono interessate ad ascoltare solo se stessi.
– che “la popolarità è la cugina zoccola del prestigio” da Birdman
– che per presentarmi invece di dire io, io, meglio riferire cosa gli altri dicono di me.
-che se fai 1000 cose bene non le nota nessuno; se ne fai 1 male lo sa l’intero universo in 5 secondi.
– che “è ora di uscire dall’anonimato e smettere di lodare solo gli altri. Se sai ispirare e hai delle cose interessanti da dire, fallo” liberamente tratto da Luigi Centenaro.
– che occorre essere positivi.
Io penso che questo mondo “dell’internet” (cit. Domitilla) sia un mondo variopinto. Bello e brutto al contempo. Tocca fermarsi e perderci del tempo, lo so, ma poi, se se ne viene a capo, c’è da divertirsi.
E diventare grandi. Insieme. Che da soli non si riesce.
Chiara