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Social reading e dintorni: i social network preferiti dai lettori

Da Lipoffaith @federica1204

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Bibliofili, bibliomani, librovori, o soltanto semplici lettori: qualunque sia il profilo in cui uno si specchia esiste il social network giusto per voi. In principium erat aNobii: una reader community nata ad Hong Kong, molto popolare in Italia, dove i topi di biblioteca potevano – possono – creare la propria biblioteca, pubblicare recensioni dei libri letti, scambiarsi opinioni, e magari individuare, in base alle affinità di gusti letterari, la propria anima gemella.

Nel tempo il sito, assieme all’aumento degli iscritti, ha manifestato però i limiti di una piattaforma non pensata per sostenere accessi così numerosi: da qui i frequenti crash, la lentezza della navigazione, e alcuni principi della architettura del sistema non proprio in linea con la usability policy, che hanno un po’ scoraggiato la fidelizzazione. Prodotto comunque molto appetibile per il grande database di recensioni e informazioni generato dagli hard core reader, dopo l’acquisizione da parte di una cordata di imprese dell’editoria britannica che avevano l’obiettivo di sistemarlo e aggiungervi una piattaforma di vendita di libri online, alla fine a giugno 2012 la quota di maggioranza è stata acquisita dalla catena di supermercati Sainsbury per la simbolica cifra di 1 sterlina. Con l’ingresso della catena distributiva nel mercato dell’ebook ecommerce è da vedere se e come per il sito la situazione cambierà.

Oltre ad aNobii si sono sviluppate negli anni diverse online book communities e piattaforme di social cataloging che forniscono database complessi e condivisi dove gli utenti possono creare i propri personali cataloghi di libri letti o da leggere, interagire con utenti o gruppi di utenti, ricevere suggerimenti dal recommendation engine sui volumi da leggere e collaborare in maniera proattiva all’implementazione di tutti o parte dei record che formano il grande archivio della meta biblioteca virtuale.

Il social network aNobii, molto popolare in Italia, vanta un'ottima applicazione per iPad e iPhone, che semplifica la catalogazione grazie alla scannerizzazione del codice a barre direttamente dalla copertina.

Il social network aNobii, molto popolare in Italia, vanta un’ottima applicazione per iPad e iPhone, che semplifica la catalogazione del proprio scaffale mediante scannerizzazione del codice a barre direttamente dalla copertina.

Altro social network assai interessante per gli amanti dei libri è WeRead (che un tempo si chiamava iRead), concept californiano oggi in mani dell’indiana Flipkart che nasce come applicazione Facebook per la social catalogation nel 2007 e vanta oggi 44 milioni di titoli caricati e 3,1 milioni di utenti attivi che possono interagire anche attraverso Facebook, MySpace, Orkut, Hi5 e Bebo. Tra le sue caratteristiche, l’Author’s Corner, una sezione dove è possibile connettersi con gli autori e con altri fan, e Read Inside, l’iniziativa, nata in collaborazione con il progetto Gutenberg, che consente di leggere in anteprima e scaricare volumi o parti di volumi.

Se parliamo di libri impossibile non citare Amazon, il gigante delle vendite – non solo di libri. Amazon ha mostrato interesse verso questi social network come volano per incrementare le vendite e spingere alcuni titoli preferenziali. L’interesse è culminato con l’acquisto nel 2008 di Shelfari, social cataloging website che permette di creare la propria libreria di titoli, confrontarla con quella degli amici e scoprire nuovi libri di potenziale interesse. Shelfari funziona come un social network indipendente all’interno di Amazon. Il catalogo è editabile dagli utenti (anche se in alcuni campi è soggetto all’approvazione degli amministratori o librarian) e ogni titolo presenta un link diretto al catalogo Amazon per l’acquisto del nuovo, e ad Abebooks, marketplace sempre di proprietà Amazon, per l’acquisto usato.

Shelfari è un servizio di social cataloging fortemente orientato all'ecommerce, dove i lettori oltre a costruire la propria libreria virtuale possono acquistare direttamente i volumi preferiti su Amazon.

Shelfari è un servizio di social cataloging fortemente orientato all’ecommerce, dove i lettori oltre a costruire la propria libreria virtuale possono acquistare direttamente i volumi preferiti su Amazon o siti collegati.

Molto popolare è anche il sito GoodReads. Creato nel 2006 da Otis Chandler, il servizio conta oggi 12 milioni di iscritti, 20.000 gruppi, 20 milioni di visite mensili, 395 milioni di volumi a catalogo. Su questo sito è possibile creare il catalogo dei libri letti, in lettura o che si vorrebbe leggere, seguire gli autori preferiti, partecipare ai gruppi di discussione, votare e recensire libri e tenersi aggiornati su cosa leggono gli amici . Goodreads permette di cercare per autore, per titolo o per codice ISBN. Di recente è stato introdotto un book recommendation engine che suggerisce i titoli di probabile interesse. Il punto di forza – e anche il suo limite – è che si tratta di un sito non finalizzato alla vendita: una community di appassionati lettori, che scrive recensioni genuine e non su commissione, ma che d’altra parte proprio per questo è stata spesso accusata di contenere commenti a volte al limite dell’offensivo.

Il ceo di Goodreads Otis Chandler e l'editor in chief Elizabeth Chandler in una recente foto di Lance Iversen pubblicata in un articolo del San Francisco Chronicle, in cui spiegano i motivi del successo del proprio sito: accento sulla community, nessuna velleità commerciale, efficace algoritmo di book recommendation, indipendenza delle recensioni.

Goodreads è il Facebook degli amanti dei libri. Il ceo Otis Chandler e l’editor in chief Elizabeth Chandler (qui in una foto di Lance Iversen pubblicata di recente sul San Francisco Chronicle) spiegano i motivi del loro successo: accento sulla community, nessuna velleità commerciale, efficace algoritmo di recommendation, indipendenza delle recensioni.

LibraryThing infine è un servizio web gratuito di social cataloging, utilizzato da lettori, autori, librerie ed editori, che consente di salvare e condividere la propria libreria virtuale, dai cataloghi alle liste di libri. Non occorre registrarsi per consultarlo e grazie a un uso intelligente dei tag si può ricercare in maniera molto efficace libri e materiali di interesse secondo parole chiave, oltre che con i classici tag legati all’autore, al titolo e all’ISBN. Creato da Tim Spalding nel 2005, oggi conta 1.550.000 iscritti e più di 74 milioni di titoli a catalogo. La caratteristica che lo contraddistingue è che il catalogo si può creare importando dati da varie librerie, da quella di Amazon a istituzioni pubbliche del calibro delle Library of Congress, National Library of Australia, Canadian National Catalogue, British Library e Yale University Library.

Allora tutti pronti a caricare una nuova pagina? Buona social book discovery a tutti.

LibraryThing è ilsocial cataloging site che vanta il miglior motore di ricerca dei libri; il database si basa non solo su  Amazon,ma permette di importare i risultati delle più prestigiose librerie internazionali.

LibraryThing è il social cataloging site che vanta il miglior motore di ricerca dei libri: oltre ai campi tradizionali, si ricerca anche per parola chiave e il database si basa non solo sull’importazione dei titoli presenti su Amazon, ma anche nelle raccolte di prestigiose biblioteche internazionali.



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