Dopo il successo de “La nostra Africa. Cronache di viaggio di un medico euroafricano” (ediz Gangemi), 3 edizioni e 17 riconoscimenti letterari, è da poco uscito un nuovo romanzo di Michelangelo Bartolo:
Sognando l’Africa in Sol Maggiore, ediz. Gangemi (Roma)
Di Michelangelo Bartolo
Verrà presentato Martedì 2 dicembre alle 18,30 in campidoglio,
sala della protomoteca
Il libro ha già avuto il premio Capalbio 2014 ed è primo classificato al premio Mario Soldati 2014
Il romanzo, pur avendo una sua autonomia, è di fatto la continuazione del primo libro e racconta le missioni di Federico Carlesi, medico protagonista, in diversi paesi africani; con lui il lettore è portato a percorrere con i luoghi più sconosciuti dell’Africa dove sono operativi centri DREAM per la prevenzione e il trattamento dell’Aids promossi dalla Comunità di Sant’Egidio.
Ha scritto Andrea Camilleri:
“Bartolo ha il dono naturale di saper raccontare cose straordinarie in modo leggero, vivace, divertente e appassionante; ci fa vivere, come fossimo accanto a lui, le sue imprese africane.”
Gli fa eco Roberto Gervaso:
“Il talento di Bartolo è incisivo, drammatico, ironico, talento di narratore. Racconta quello che ha visto, e visto con i propri occhi. Non c’è niente nel suo secondo romanzo “Sognando l’Africa in sol maggiore” (splendido titolo) che sia scontato, che sia già stato scritto, almeno con questa conoscenza dei fatti e questo humor”.
Il romanzo è introdotto da brevi frasi di autorevoli personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo quali Catena Fiorello, Paolo Bianchini, Giulio Albanese, Mario Marazziti, Gabrielle Cirilli, Christiana Ruggeri, e Paolo Masini.
Sinossi
La prima parte del libro è ambientata in Tanzania: da Dar Es Salaam, città caotica in fermento, ad Arusha, per poi continuare ad Iringa e lo sperduto villaggio di Masanga.
Buona parte romanzo si sofferma sulla storia di un “profeta” di Samunge, sperduta località nel nord della Tanzania, dove i mass media dichiarano che è stata finalmente scoperta una medicina che permette di guarire dall’Aids. Il luogo impervio e isolato ha accolto centinaia di migliaia di persone provenienti da una ventina di paesi dell’Africa sub sahariana ai quali veniva promessa la guarigione da ogni male. Il protagonista decide quindi di andare a vedere di persona cose stia realmente accadendo a Samunge e inizia così un lungo viaggio, attraverso l’Africa più sperduta e isolata. Un viaggio che si intreccia con storie di malati, racconti della vita nei villaggi, e spaccati della vita africana.
Il romanzo descrive con delicatezza ma estrema veridicità la crisi della cooperazione: tanti religiosi anziani, senza ricambio generazionale si trovano quasi soli a gestire opere stupende di scuole, ospedali a cui hanno dedicato tutta una vita. Si descrive con ironia il concetto di “exit strategy” della cooperazione internazionale, modo elegante per dire che non ci sono più soldi.
Tante le storie che si intrecciano con la trama del romanzo: Rachel che ha viaggiato quasi un mese per arrivare a bere il farmaco del “profeta”, Fred, ragazzo di strada che viene accolto nella casa famiglia di Faraja dei padri della Consolata dove le sue condizioni cliniche si aggravano. Vanny, Paula donne attiviste dei centri DREAM che con il loro prezioso lavoro sostengono i nuovi pazienti con un servizio di assistenza domiciliare da cui le nostre ASL dovrebbero prendere esempio.
La caratterizzazione del protagonista, Federico, uomo tremendamente distratto, al limite del patologico, a tratti disincantato ma anche estremamente concreto fa appassionare il lettore che vive passo per passo i successi ma anche le difficoltà incontrate nelle missioni africane
Un intero capitolo è dedicato al racconto di una notte di insonnia per una sprovveduta zanzara intrappolata all’interno della zanzariera. Il racconto, pieno di humor è un modo per ironizzare sulla forte tendenza a lamentarci di noi europei “lagnor ergo sum”
Il romanzo continua in Kenia e Malawi per terminare in Africania, paese inesistente che permette maggior libertà di racconto, raccontando le assurdità di una burocrazia paralizzante che blocca inspiegabilmente programmi sanitari.
L’ultimo capitolo è un momento di intimità tra il protagonista e la sua chitarra. Accordare la chitarra, iniziare a suonare melodie malinconiche in LA minore per poi passare al SOL maggiore, tonalità vivace, allegra, colorata porta alla conclusione del romanzo: l’Africa va vissuta in SOL maggiore.
I diritti d’autore del libro sono devoluti interamente a programmi di telemedicina in Africa.
Dal successo del primo romanzo è nata la Global Health Telemedicine, una onlus che promuove servizi di telemedicina in Africa che garantisce decine di teleconsulti polispecialistici al giorno ai centri sanitari più sperduti dell’Africa. www.ghtelemedicine.org
Approfondimenti sul libro su www.mbartolo.com
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)