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Sogno di una notte di mezza estate "romana"...

Creato il 08 agosto 2012 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1

Quando penso alla mia città mi vengono in mente infiniti fotogrammi che raccontano una storia, la più bella che un libro, oppure i nostri nonni, sappiano raccontare.
E tra le gesta e le rivoluzioni degli uomini che hanno fatto di Roma la città dalla "trimillenaria" bellezza, vi è qualcosa di magico, qualcosa che ai miei occhi appare come un mondo "altro", fatto di sogni e di celluloide, un sogno chiamato CINEMA...
A rendere Roma una vera e propria "icona" cinematografica sono stati i grandi registi che con la loro macchina da presa e le loro idee hanno pensato bene di fare di questa grande città il set più bello. Pensiamo a Roma e subito salta alla mente il volto della Ekberg tra gli schizzi e il fascino architettonico della Fontana di Trevi, nel capolavoro degli anni '60 realizzato da Federico Fellini, La dolce vita. Oppure l'espressione spensierata e romantica di Gregory Peck su quella vespa, protagonista delle più celebri "Vacanze Romane".
Ma di ricordi ne abbiamo un'infinità, di registi e di grandi attori, e attrici, Roma ne ha visti davvero tanti e la nostra memoria li conserva con amorevole cura. E se dovessimo raccontare qui ogni singola meraviglia rischieremmo veramente di prendere un tempo infinito, che, ahimè, non abbiamo. Quel che vorrei condividere con voi è una splendida serata d'estate romana vissuta ieri, nel cuore di Roma.

Nel 1995, tra le sponde del fiume Tevere, nasce L'Isola del Cinema. Qui, ogni anno, il cinema si incontra e si confronta con le altre arti dando vita a dibattiti, proiezioni e il tutto accompagnato spesso dai grandi personaggi rappresentativi della Settima Arte. Per la mia prima volta all'Isola del cinema, (e il fatto è piuttosto grave essendo io nata e cresciuta a Roma) ho scelto un'occasione non casuale. Ho letto infatti qualche giorno fa che nell'Arena, situata proprio sull'Isola Tiberina, sarebbe venuto per un dibattito e per presentare il suo ultimo film, il regista e attore romano Carlo Verdone. Considerate che io appartengo a quella generazione venuta fuori negli anni '80, e vorrei ricordare a chi magari non lo sapesse che proprio in quegli anni il mondo del cinema italiano stava vedendo esplodere un giovane autore che esattamente nell'anno 1980 debuttava con il film Un sacco bello. Insomma non c'è bisogno di spiegare perché io ami questo regista e lo porti nel cuore fin dalla mia infanzia...Nonostante io riconosca con dispiacere (da critica e da cinefila innamorata del cinema) che la sua carriera è andata via via affievolendosi negli anni, non posso fare a meno di parlare di "Carlo" con grande stima e affetto. Alle 22:00 nell'Arena è andato in scena Posti in piedi in paradiso. Film che tra l'altro nemmeno avevo visto, quindi è stata anche un'occasione per questo. Del film però ne parlerò in un secondo momento, dedicandogli una recensione nei prossimi giorni.
In realtà questo pezzo vuole essere più un momento per condividere con voi l'incontro con questo regista che ha segnato la mia adolescenza al punto tale da influenzare in maniera incredibile il mio "gergo" e le mie serate passate ai giardinetti con gli amici. A me capita spesso di prendere in prestito le battute che hanno reso celebri i miei beniamini cinematografici. Che ne sò, per fare un esempio "stupido": <<in che senso?>>, con lo sguardo verso il cielo perplesso alla "Mimmo", l'avrò detto un miliardo di volte? Si!!! E chi non lo ha fatto almeno una volta...
Ma, tornando a questa magnifica serata e poi concludo sul serio...prima della visione del film Verdone come potete immaginare ha dovuto tenere un bel po' di interviste e firmare qualche autografo. Vicino l'Arena c'era uno stand di libri e appena arrivata lì gli addetti all'organizzazione mi hanno riferito che Verdone sarebbe passato a firmare le copie del suo libro La casa sopra i portici. Insomma finite le interviste vedo arrivare Carlo, poi però come per magia sparisce tra la folla diretta verso la sala dove avrebbero proiettato il film. Quelli dello stand dei libri e i vari fan che attendevano ansiosi ("me" compresa) come degli "allocchi" non capivano bene cosa stesse accadendo e soprattutto perché aveva clamorosamente saltato la tappa del "firma il libro". Devo ammettere che ero particolarmente inc... considerato il fatto che pur di farmi fare l'autografo ho comprato per la seconda volta il suo libro, quindi come minimo mi meritavo lo "scarabocchio".
Ma alla fine, come si dice, tutto bene quel che finisce bene, perché la serata si è conclusa con un film piacevole, una seconda copia del libro autografato e una bella foto con Carlo...il tutto condito da una magica calura estiva e dalla brezza del "biondo" fiume che passa nel cuore di Roma.

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