Ho fatto un sogno molto strano:
E’fine ottobre. Un sogno ambientato in un prossimo futuro. Entro nella Sala Rossa al braccio di Nipotonzolo Numero Uno e Nipotonzolo numero due, tutta caruccia che paro ‘na bambola, con il trucco perfetto, i capelli impeccabili e il mio abito bellissimo, sotto al quale si nascondono tacchi vertiginosi. Entro nella sala e al posto della marcia, parte la sigla di Peppa Pig. TATTATATATTAPARAPARAPAPPA. Maschio Pig Alfa è lì e mi aspetta. Non ha voluto che vedessi il suo abito prima della cerimonia. Purtroppo, non ha scelto quello alla Elton John con i bottoni stroboscopici, ha scelto quello che temevo: l’abito più anonimo del mondo. E’praticamente uguale al testimone. A proposito di testimoni: eccola lì, mia sorella. Sorella che non è che porti proprio fortunissima, quando fa da testimone a qualcuno. Ma tanto pure io ho fatto da paggetta, a sei anni, ad un matrimonio che non è esattamente finito benissimo, quindi siamo pari.
La cerimonia inizia. Guardo gli invitati e qualcosa non torna. L’età media è 15 mesi. Caz…pene. Ho scambiato le partecipazioni con gli inviti per la festa di compleanno di Claudia. Ma porca miseria, ma a nessuno è sembrato strano che sulle partecipazioni ci fossero tutte le PrinciFesse in formazione che manco a Miss Italia? Va da sé che con le PrinciFesse, in ogni caso, io non ho niente a che fare. Questo deve essere chiaro.
Vabbé, ormai è andata. La cerimonia arriva al clou e Claudia e Nipotonzolo Numero Tre ci portano le fedi. Siamo alle solite: lui cerca di spiccarle la testa dal collo lanciandole un limone lanciato ad una velocità che allo Sputnik je pia ‘na pista. Rissa sul tappeto rosso. Com’è, come non è, je l’avemo fatta: dopo Clooney, dopo la Jolie e Pitt, anche l’ultima coppia di eterni fidanzati refrattari al matrimonio cede. Lo zoccolo duro della convivenza vacilla. Ormai mancano solo Topolino e Minnie.
Usciamo e il nostro cane corre incontro. Zampate di alano su tutto il vestito. Ma vabbe’. Telefona nonna e ripetiamo per la miliardesima volta la stessa conversazione.
N: “ma allora la bambina ha sempre gli occhi azzurri come il padre?”
R: “Sì, nonna, sempre gli occhi azzurri, come il padre”
N: “Ottimo. Ma quindi ora di cognome come fa?”
R: “Aridaje, No’, di cognome fa Alfa, anche oggi, come sempre da quando è nata, essu, eddaje, ennamo…”
N: “Bravo ragazzo. Lo avevo costretto a promettermi che ti avrebbe sposata…”
Intanto, siamo arrivati al ristorante. Io e Alfa, in occasione del settimo anniversario di fidanzamento, siamo marito e moglie. Alla faccia della crisi del settimo anno. “Lancia il bouquet! Lancia il bouquet!”, gridano le singles presenti. E io lancio il bouquet. Poi, però, mi ricordo che io non ho voluto il bouquet perché, con Claudia per mano, mi avrebbe dato impiccio. Oddio, ho tirato la pupa. Claudia vola per aria e viene acchiappata al volo da Peppa Pig. TATTATATATTAPARAPARAPAPPA. Ma sì, tutto è bene quel che finisce bene. W gli sposi. Prendo una bottiglia di champagne e mi sbronzo in sogno.
Ma che sogno stranissimo, che ho fatto. Insomma, come posso aver sognato di avere un alano? Non è assurdo?!