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Ho sognato.
Opera, inverno 2007, Lega e An guidano i cittadini:
brucia il campo provvisorio della protezione civile.
Doveva ospitare 75 rom, di cui 30 bambini, brave persone in attesa di un posto definitivo.
Al presidio le signore in pelliccia son gonfie di bile:
“rubano i pesci dello stagno, le nostre case sono svalutate.”
Intorno al fuoco hanno fraternizzato, si beve vino caldo, si mangiano salcicce.
I rom hanno paura, chiedono alle autorità di portarli via.
Ma tutto va bene.
Il capo della rivolta verrà premiato:
alle elezioni il posto di sindaco gli viene assegnato.
Inverno 2008.
Brucia il campo rom di via Triboniano, solo fango, né acqua, né luce, né gas
E 600 donne uomini bambini senza più niente.
Il comune di Milano fa qualcosa.
Al posto delle baracche – container, al posto del fango – cemento,
e poi anche acqua luce e gas.
Ma non c’è posto per tutti e c’è un prezzo da pagare:
il Patto di legalità, legge speciale per zingari!
Se trasgredisci, buttano per strada te e la tua famiglia.
Ho firmato:
Non andrò mai a rubare. Anche se fino adesso non l’ho mai fatto.
Non chiederò mai l’elemosina. Anche se fino adesso non l’ho mai fatto.
Non ospiterò mai nessuno nel mio container
Neanche per una notte, neanche mia madre!
Ma ho un container e allora va tutto bene!
Ho sognato.
10 zingari rumeni, lavorano in regola dallo stesso padrone.
Si fanno intervistare dalla televisione per far vedere che non sono bestie.
Il giorno dopo il padrone li chiama: “Vi ho visto in trasmissione.
Bravi, la gloria si paga, siete zingari? Andatevene a casa!”
Ho sognato.
A Ponticelli molotov sui campi rom. Rivolta popolare, parte dal basso
(più basso di così – dal ventre dello stato – la camorra).
Momento di orgoglio e di gloria, davanti alle telecamere la gente grida:
“Non sono io razzista, sono loro che sono zingari!”
I loro figli nelle scuole disegnano roghi e a fianco le scritte:
“Bruciamoli tutti! Anche loro producono spazzatura!
Va tutto bene, sono solo bambini.
Forse troppa televisione,
Ma questi bambini sono il futuro della nazione!
Ho sognato.
Rebecca, bambina zingara di 11 anni,
Non va a scuola, ma legge, scrive e fa i conti, il tempo lo passa per strada,
non chiede la carità ma crep alla nutella.
Disegna case. Ha vinto un premio Unicef per i suoi disegni,
Suo padre, un pastore evangelico, uomo di fede, viene picchiato da due poliziotti, senza ragione, davanti ai suoi occhi.
Ma va tutto bene, sono solo quattro cazzotti.
Adesso Rebecca saprà disegnare anche poliziotti!
Ho sognato.
Goffredo Bezzecchi, cittadino italiano, superstite Rom dei campi di concentramento.
Famiglia numerosa: 35 persone tra figli e nipoti, tutti senza precedenti penali.
Alle 5 di mattina 70, tra poliziotti carabinieri e i vigili urbani
con un furgone della scientifica, per ordine del Prefetto di Milano,
vengono a censire lui e la sua famiglia con nome, cognome e anche la religione.
Ma sono cittadini italiani. Non bastava andare all’ anagrafe?
Ah no, giusto, all’anagrafe non c’è scritto se sei rom
E se sei ortodosso, cattolico o musulmano.
Ma va tutto bene, lui c’è abituato al campo di concentramento Tossicia di
Teramo l’avevano già schedato.
Ho sognato.
Violetta e Cristina, bambine rom di origine slava.
Sono annegate a Pozzuoli vicino a Napoli.
I loro corpi giacciono sulla spiaggia per ore.
A pochi metri la gente continua a prendere il sole, sorseggia una bibita, chiama amici e parenti con il nuovo cellulare.
E’ tutto normale.
L’alto commissario dell’ONU si indigna?
Qualcuno si interroga sulle responsabilità?
Di chi sono: della società, della politica, dei media?
Se proprio si deve, ognuno di noi si guardi allo specchio
e dica a se stesso: io non c’entro niente con tutto questo!
Ma va tutto bene.
Violetta e Cristina non saranno vendute spose a dodici anni,
non saranno costrette a chiedere la carità,
non ruberanno bambini alle brave mamme napoletane,
no, nessuno mai verrà a prendere le loro impronte digitali
e chiedere la loro religione e la loro etnia.
O adesso si dice di nuovo razza?
Ho sognato?
No, sono a Opera, Pavia, Livorno, Mestre, Roma, Brescia, Napoli Milano….
Un bagliore lontano, in periferia! Brucia un campo Rom!
Chi se ne frega! I g’ha fato ben! Viva la Lega!
Ma se con il nostro racconto vi abbiamo turbato
Allora, come dice il poeta potete dire ‘sognavo’
e tutto quello che fin qui vi abbiamo propinato
come un brutto sogno può essere già dimenticato.
Dijana Pavlovic
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