Published on maggio 21st, 2014 | by radiobattente
0Le belle giornate, i primi weekend al mare o in montagna… e poi le tanto sospirate vacanze.
Tante occasioni di relax e divertimento, e anche tante occasioni per iniziare a prendere la ‘tintarella‘ che ci accompagnerà fino alla fine dell’estate. Il sole, ricordiamolo, è nostro amico, l’esposizione al sole è utile e importante per la nostra salute.
A patto di non esagerare.
Tutti sappiamo che il sole preso nel modo sbagliato può essere molto pericoloso, ma non tutti considerano gli effetti dell’eccessiva esposizione al sole sulla nostra salute, anche per quanto riguarda l’aspetto e l’invecchiamento precoce della pelle.
In un’intervista, il prof. Sergio Chimenti, ordinario di Dermatologia e Venereologia presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, ha spiegato quali sono gli errori da evitare e le precauzioni da adottare per acquisire una abbronzatura sana e duratura.
Ricordiamo che i danni estetici a lungo termine legati all’esposizione solare sono legati prima di tutto al fototipo dell’individuo, ovvero alla risposta della nostra pelle alle radiazioni UV. Ovviamente le persone che hanno un fototipo più basso e quindi che si scottano al sole più facilmente tendono a presentare negli anni inestetismi più evidenti rispetto alle persone con fototipo più alto ovvero che si abbronzano più facilmente.
I danni alla pelle indotti dal sole si localizzano generalmente nelle zono maggiormente fotoesposte e quindi a livello del viso, delle mani, del décolleté soprattutto nelle donne, e a livello del dorso soprattutto negli uomini. Gli inestetismi più comuni comprendono le lentigo solari (piccole macchiette marrone-brunastro), le rughe e quindi la perdita di elasticità, gli angiomi e le cheratosi seborroiche (piccole escrescenze benigne della pelle).
Fortunatamente si possono limitare i danni futuri assumendo degli integratori a base di antiossidanti o altre molecole innovative per prevenire il fotoinvecchiamento, e proteggendo costantemente la pelle dalle scottatura attraverso l’utilizzo di schermi fisici e chimici (creme solari).
Inoltre è importante nutrire la pelle durante tutto l’anno con creme idratanti che migliorano l’elasticità e creme schiarenti che possono migliorare la discromia che caratterizza molti degli inestetismi della cute fotodanneggiata.
Sia al mare che in montagna andrebbero utilizzati le protezioni solari con fattore SPF 50+.
Tuttavia le persone con i fototipi più scuri possono utilizzare anche fattori protettivi inferiori (SPF 25 ad esempio) perché il loro rischio di scottarsi è minore.
Le protezioni solari attualmente disponibili esistono in diverse formulazioni (spray, gel ecc.), sono di agevole applicazione e sono maggiormente apprezzate dai consumatori.
Il messaggio che non sempre viene percepito dai pazienti è che le protezioni solari evitano le scottature ma permettono ugualmente di raggiungere un’abbronzatura intensa e duratura.
Ma quali sono i segnali a cui fare attenzione, quali i campanelli d’allarme che dovrebbero farci correre immediatamente dal dermatologo per un controllo?
Il prof. Chimenti risponde : “I nevi (nei, ndr) compaiono per la prima volta generalmente nel periodo della crescita, quindi in età pediatrica e adolescenziale. L’allarme scatta quando si registrano cambiamenti di forma, colore, dimensione di nevi preesistenti o la comparsa di nuovi in età adulta. Una visita dermatologica viene consigliata, quindi, per la comparsa o cambiamento di nevi o altre lesioni soprattutto in età adulta e nell’anziano”.
Il sole non va demonizzato, perché le radiazioni solari fanno molto bene alla pelle, al nostro corpo e al nostro umore. Il sole permette ad esempio la produzione di vitamina D, un ormone importantissimo per le nostre ossa ma anche per tante altre funzioni del nostro organismo. Va solo preso con moderazione, soprattutto nelle ore più calde. Sembra scontato eppure molta gente ancora la notte non dorme dopo una sola esposizione!
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