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Solo cronaca nel pomeriggio televisivo estivo

Creato il 15 giugno 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Solo cronaca nel pomeriggio televisivo estivoTanta cronaca.  Un pomeriggio lungo, condito da abbondante cronaca nelle intenzioni della  striscia pomeridiana di canale5. Alessandra Viero ha sostituito Barbara D’Urso, alla conduzione di Pomeriggio Cinque Cronaca, un programma nato dalla costola del contenitore pomeridiano di Mediaset, ma più incentrato sulla cronaca, lasciando da parte per un po’ i volti noti di reality show o programmi tv, almeno fino alla fine dell’estate. Cambio di formula, volto fresco, giornalista di nome e di fatto, con un passato al Tg4 e un presente a Tgcom24, una credibilitù che le consente di trattare argomenti seri con competenza  e senza eccessi, in grado dunque di soddisfare un pubblico assetato d’informazione.

Solo cronaca nel pomeriggio televisivo estivo
E tra stupri, omicidi e  scomparse le telecamere di Pomeriggio5cronaca vengono puntate nei territori sconvolti dal sisma. Ultimi aggiornamenti che vedono ancora questa terra provata da continue scosse. Incessante il lavoro dei vigili del fuoco. Sospesi nell’aria, lavorano per mettere in sicurezza gli edifici, per controllare le crepe, eseguono attività di perizia di agibilità delle unità immobiliari che permettono il rientro nelle proprie abitazioni del maggior numero di cittadini possibili.  I comuni interessati sono tanti, 54. Dalla prima scossa del 20 maggio le  “verifiche speditive” sugli edifici colpiti, sono state tantissime, presto si prevede di terminare anche le restanti,  anche se il secondo terremoto ha reso indispensabile ripeterne molte già fatte dopo il primo sisma.

Ma, questi uomini sono impeganti anche nella gestione delle cucine, attività ordinarie di gestione dei campi, costruzione di nuovi campi, recupero nelle case, puntellamenti, recupero animali. Si occupano anche di operazioni di soccorso, danno speranza e conforto alle popolazioni, sfinite dal terremoto senza fine. Persone eccezionali, che ogni giorno condividono i disagi causati dalla sciagura che tortura le  vite di migliaia di sfollati di quella terra e di altrettanti cittadini più fortunati che, dalle loro case ancora agibili, pregano di mantenere la loro fortuna e le loro mura, scossa dopo scossa.

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Ma il lavoro aumenta continuamente, non si fa in tempo a fare i conti di questo terremoto emiliano che si deve ricominciare daccapo. Le scosse continue costringono a ripetere i censimenti in un’area con quasi un milione di abitanti, dove lavorano  persone, imprese, volontari,  e dove studiano 50.000 ragazzi (quasi 270 le scuole lesionate). La paura è ancora tanta ma, la vita deve continuare.

Ecco allora che  i ragazzi devono tornare alla normalità, anche con le prove d’esame. Il banco ogni tanto trema e la tensione del voto, si mescola alla paura del terremoto, per gli alunni di terza media che stanno sostenendo le prove d’esame, nelle tendopoli, ma anche per quelli che dovranno affronatre la maturità. Ragazzi coraggiosi, che preparano l’esame di terza media con i loro prof sotto gli alberi, in una bellissima giornata di sole.  Uno scenario idilliaco, di pura apparenza, perché ci sono continui movimenti tellurici. Alle 9 di mattina, in piena sessione d’esami, un’altro terremoto di magnitudo 3,6 ha colpito gli abitanti già interessati dagli avvenimento del 20 e 29 maggio. Grande angoscia, immenso lo sforzo per tornare alla normalità, difficile la concentrazione, sempre allerti e con un piede pronto alla fuga, mentre fuori ad attenderli con il cuore in gola, i genitori, trepidanti e non solo per l’esito degli esami.

Lo sciame sismico che prosegue in Emilia mette in difficoltà tutti, perché nel momento in cui s’inizia a ricostruire sotto tutti i profili,  arrivano altre scosse che  creano  un disagio sia psicologico sia operativo. Cercare la normalità , è la parola d’ordine. La gent

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e ha tanta voglia di fare ma, le difficoltà aumentano se la terra non accenna a fermarsi, quando si pensa che tutto sia finito ecco un altra scossa, sempre forte, e tutto ricomincia. Ansia, paura, distruzione. E le persone che in pochi minuti hanno perso familiari, beni, e anche un tetto dove dormire, devono ritrovare il coraggio e la forza per ricominciare un’ennesima volta.


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