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Solo un uomo...

Creato il 24 luglio 2013 da Fredy73 @FedericaRossi5
Una volta scrissi di una vecchia maledizione gitana con la quale si augura al malcapitato che i suoi desideri si avverino. Non credo che si possa comprendere appieno tale maledizione se non ci si imbatte in un caso concreto di realizzazione dei sogni. A me è successo e posso garantirvi che è davvero una jattura.  La mia storia con Mr Big, quella che ha dato impulso e linfa a questo blog per tre anni, quella che ho anelato più di ogni altra cosa, che ho vissuto, ipotizzato, amato, idealizzato... Ebbene, è finita. Non vi tedierò con il triste racconto del nostro ultimo e unico incontro in quel di marzo, delle difficoltà e degli ostacoli da lui posti per rivederci, della rabbia e dell'indignazione montata per essermi ritrovata nuovamente allo stesso punto di tre anni (e più) fa. Del dolore, del cuore spezzato, del rifiuto a qualsiasi compromesso, dell'inutilità del tempo trascorso. No.  Vi parlerò, invece, della scoperta. Prima di tutto su di lui, su chi è veramente: Un uomo con pregi e difetti (su tutti una certa dose di egoismo ed egocentrismo). Solo un uomo. Come tanti. Ordinario. Inconsapevole di aver scelto un piano B che, come tale, non poteva certo soddisfarlo.  La verità, parafrasando il titolo di un pessimo film, è che non gli piaccio abbastanza. Semplice, nella sua crudele evidenza. Nei tre anni che ci hanno tenuti separati entrambi abbiamo incontrato altre persone. Questo era logico. Ma mentre io non ho dato chance a nessuno, perché la mia testa, il cuore e la mia anima erano sempre con lui, Mr Big ci ha provato a ricostruirsi una vita, dando invero alla sua precedente relazione molte più opportunità e credito che alla nostra. Persino una con gli occhi foderati di prosciutto a questo punto poteva capire la lapidaria evidenza dei suoi sentimenti: Io ero il suo piano B, un'opportunità, un'occasione nel caso gli fosse andato male tutto il resto. Roba naturale e che non ha suscitato in me la rabbia necessaria alla reazione. Per quella, come al solito, ci ha pensato il mio orgoglio, permettendomi di liberarmi del suo fantasma e facendomi scoprire alcune cose su di me. Tre anni di attesa potevano anche starci, fintanto che lui restava sul piano ideale in cui lo avevo spedito. Ma tre mesi di attesa - in verità neanche un giorno - non erano proprio sopportabili quando l'altro ti avvicina con l'illusione della concretezza e poi non fa nulla perché le promesse diventino reali. Anzi, fa di tutto per respingere anche i tuoi slanci, i tuoi conati, i tuoi sacrifici per tentare di rivederlo. Con la scusa che devo cercare me stessa o, meglio, la mia nuova collocazione lavorativa, visto che nel frattempo ho perso anche il lavoro. Certo, le cose non mi stanno andando molto bene. Ma dopo aver passato qualche giorno a piangermi addosso, ho deciso che era arrivato il momento di rimboccarmi le maniche e ricominciare da qualche parte. E ho iniziato dal liberarmi di lui, del suo fantasma, di quella ingombrante presenza che mi ha come paralizzata in questi lunghi anni. Ad agosto compirò 40 anni. Non ho un lavoro, non ho un compagno e non posso avere figli. E' la situazione ideale. A volte bisogna fare tabula rasa per ricominciare davvero. Vi terrò informati.

Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso dell’autrice.

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