Tempo di crisi, tempo di ripensamenti. Solo 6 anni fa il commercio sembrava aver trovato la sua panacea grazie alle centrali d’acquisto: luoghi climatizzati dove i consumatori, dopo aver riposto la propria vettura in comodi parcheggi dai quali erano in grado di raggiungere i migliori negozi, completamente asciutti anche in presenza di pioggie torrenziali.
I negozi presi in locazione (fitto d’azienda) propongono nelle vetrine i migliori prodotti ai migliori prezzi, con l’intenzione di richiamare il maggior numero di utenti dalle proprie abitazioni e dai loro quartieri.
Già, i quartieri… Oramai vuoti e destinati a registrare l’aumento dei negozi chiusi o in via di chiusura; campagne di saldi sotto banco, già prima delle feste natalizie.
Tempo di crisi, tempo di inversioni di tendenza. Mentre prima della crisi l’uso della vettura per raggiungere le Centrali d’acquisto sembrava un’azione scontata, ora, con la crisi l’uso della vettura diviene un lusso.
Ed allora, dove comprare ? Sotto casa ! Presso i pochi negozi rimasti aperti e con prodotti in vetrina accettabili. Torna in auge il commercio sotto casa, il commercio urbano, quello che promuove l’impiego nel proprio quartiere, aumentando il PIL locale (Prodotto Territoriale Lordo) ed assicura quel flusso di denaro necessario per pagare l’affitto del negozio ed il rinnovo dei locali e delle merci in magazzino.
Solocommercio promuove il commercio urbano perchè promuove lo sviluppo di quartieri autosufficienti ed equosostenibili.