In questi giorni di arsura e calore inarrestabili non posso fare a meno di desiderare l'inverno e il fresco, l'estate per me ha una connotazione negativa da quando per me è iniziata l'adolescenza. Il paese, prima pullulante di bambini coi quali giocare, si è svuotato e, tolte le ferie, rimangono lunghi mesi di vuoto. Le città sono più piacevole senza il traffico, ma, non essendo in una località balneare o comunque altamente turistica, c'è ben poco da fare, i negozi chiudono e rimane quel senso di desolazione. L'anno scorso mi era capitato di andare nella city al mattino per sbrigare una faccenda burocratica all'università e mi ero ritrovata a vagare per i grandi portici di via Roma, solitamente affollati e quasi ostruiti dal via-vai di gente, completamente sola. Tristissimo. Quindi io attendo con ansia settembre e la solita routine.
Ecco la testimonianza dell'arrivo dei temporaloni estivi.