SOM Playlist, Numero 20: David Bowie Playlist

"Every chance, every chance that I take
I take it on the road
Those kilometers and the red lights
I was always looking left and right
Oh, but I'm always crashing in the same car "

Always Crashing in the same car, Low, 1977, David Bowie

Playlist Numero 20. Per "festeggiare" questo traguardo abbiamo deciso di dedicare la lista del mercoledì ad uno dei migliori cantanti e personaggi della storia della musica: David Bowie.

Come abbiamo fatto per Ian Curtis, Bob Dylan,Jim Morrison e Nico ci sofferemeremo poco sulla parte biografica (qualche accenno per comprendere la scelta dei pezzi) e vi racconteremo la carriera e la vita di Bowie attraverso 40 pezzi.

Etichettare David Bowie è impossibile e sarebbe poco generoso nei confronti della sua carriera che ha visto evoluzioni continue nel bene e nel male. E' comunemente identificato come il precursore del glam-rock ma in realtà negli anni ha navigato fra vari generi (si pensi alla New Wave di Low e Heroes, le divagazioni elettroniche di Station to Station, il folk di inizio carriera, le ulteriori sperimentazioni frutto della collaborazione con Brian Eno) ed è stato fonte di ispirazione per moltissimi musicisti. Inoltre è stato artefice dei successi solisti di due grandi artisti come Lou Reed e Iggy Pop, per i quali ha prodotto i loro rispettivi capolavori Berlin e The Idiot.

Naturalmente ha fatto anche cose meno belle (soprattutto nell'ultimo decennio), ma la grandezza di alcuni suoi album compensa il tutto. Per la playlist abbiamo inserito pezzi dai suoi album più importanti, cover, riferimenti alla sua carriera, vita privata, pezzi estratti da colonne sonore di film da lui ispirati e collaborazione. Prima però vi facciamo leggere qualche accenio biografico (fonti: wikipedia, ondarock, Scaruffi) e di seguito la playlist. Inoltre vi ricordiamo che in passato abbiamo parlato del film Velvet Goldmine, ispirato alla figura di Bowie.

David Jones nasce a Brixton l'8 gennaio 1947 . Comincia così ad ascoltare i dischi di Fats Domino e Little Richard e all'età di 11 anni inizia a frequentare la Bromley Technical High School (oggi Ravenswood School) dove coltiva un crescente interesse per il rhythm and blues, lo skiffle e il rock 'n' roll, oltre che per altre forme d'arte. La musica che stava arrivando dagli Stati Uniti deve comunque aver colpito davvero il giovane David a tal punto che, quando un insegnante gli chiese cosa avrebbe voluto fare da grande rispose: «diventare l'Elvis britannico». Un ruolo fondamentale nell'educazione musicale di David lo svolge il fratellastro Terry Burns, nato nel 1937 da una precedente relazione della madre. «Terry è stato l'inizio di tutto, per me» raccontò Bowie molti anni dopo al suo primo biografo, George Tremlett. «Leggeva un sacco di scrittori beat e ascoltava jazzisti come John Coltrane e Eric Dolphy (...) mentre io frequentavo ancora la scuola, lui ogni sabato sera andava in centro a sentire il jazz in diversi locali (..)si faceva crescere i capelli e, a suo modo, era un ribelle (...) tutto questo ebbe una grossa influenza su di me».Un'altra esperienza formativa nell'educazione musicale di David è rappresentata da un breve impiego nel negozio di dischi di Vic Furlong a Bromley, durante il quale resta affascinato dalla musica di James Brown, Ray Charles e Jackie Wilson, musicisti che all'epoca sul mercato inglese erano ancora marginali.

Dopo alcune esperienze in alcuni gruppi, debutterà nel 1967 con l'album David Bowie. E da li è cominciata la sua lunga carriera intensa con molte vette e qualche momento no. Una cosa è certa: un pezzo di storia della musica partirà proprio da quel momento.

La playlist la trovate anche sul nostro canale youtube. Buon Ascolto!