Una famiglia di Somma Vesuviana vivrà in macchina. È l’incresciosa storia che arriva da Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. Un’intera famiglia di 5 persone tra pochi giorni sarà costretta a vivere nella propria automobile perché a fine febbraio diventerà esecutivo lo sfratto della casa che non riescono più a pagare.
Alla famiglia sommese ora non resta che rifugiarsi nella propria macchina, una decisione drammatica ma obbligata, perché a loro non resta più nulla. Un po’ di tempo fa hanno venduto di tutto (dall’oro, agli oggetti di casa) per poter fronteggiare anche le minime spese quotidiane. Hanno persino “toccato” gli assegni familiari destinati ai loro figli per onorare i seppur piccoli debiti contratti con il salumiere e il macellaio. Ma le privazioni di tutti questi mesi non hanno impedito l’irreparabile e adesso quella famiglia si ritrova senza lavoro, senza soldi e senza un tetto sopra la testa.
L’unico barlume di speranza arriva dalla mobilitazione dei cittadini di Somma Vesuviana, sconcertati dalla
notizia. La gara di solidarietà ha preso il via su Facebook, con il gruppo aperto “Succede a Somma Vesuviana e dintorni”, dove un’amica di famiglia ha informato gli utenti di quanto stava accadendo, sottolineando l’immobilismo del Comune: “Una famiglia di Somma rischia di lasciar casa e andare a vivere per la strada con dei bambini e il Comune non fa niente…scusate il disturbo“. Dopo quel messaggio, c’è chi si è mosso e chi si è insospettito, andando a trovare personalmente il quintetto familiare per poter verificare l’effettivo stato di sfratto, risultato quanto mai vero: “A fine mese – si legge in un successivo post del gruppo – una famiglia con due bambini piccoli e un adolescente finirà per dormire in auto, siccome di questi tempi non si può mai sapere e la diffidenza resta una virtù, ieri abbiamo incontrato questo splendido nucleo familiare, non pubblichiamo nomi e volti ma mandiamo un appello: se volete dare un aiuto concreto contattatemi in privato. L’idea è di trovare una casa al più presto per queste persone e pagare qualche mese di affitto in modo da potergli dare un po’ di respiro. Per il lavoro stiamo già risolvendo ma non permettiamo a cinque persone di dormire in auto… Facciamo sentire che Somma non è sorda. Grazie!”E Somma si è fatta sentire, tramite la voce dei suoi abitanti, che hanno organizzato una raccolta fondi per venerdì 14 febbraio, dalle 20 alle 21, presso il bar De Matha’s in via San Giovanni De Matha. Così, un altro caso di drammatica povertà e assidua precarietà, che non opera più alcuna distinzione di generazione e classe sociale, cercherà una soluzione grazie al cuore e all’ingegno del popolo, costantemente impegnato a rattoppare gli enormi vuoti istituzionali.