Magazine Ecologia e Ambiente
Tanto rumore per nulla? A sentire il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parrebbe di si. “In poche settimane il governo stabilirà il nuovo quadro di incentivi”, ha rassicurato il premier qualche giorno fa. Intanto, però, il Pd chiede che venga quanto prima calendarizzata alla Camera una mozione sulle energie rinnovabili allo scopo di impegnare l'esecutivo ad un cambio di rotta. Il decreto legislativo di recepimento della direttiva comunitaria per la promozione delle fonti rinnovabili, che in un primo momento prevedeva la sospensione degli incentivi all'industria fotovoltaica al raggiungimento degli 8.000 MW, ha scatenato non pochi dubbi sulla revisione del sistema dei finanziamenti attraverso un massimale da stabilire di volta in volta.
Gli addetti nel fotovoltaico sono oltre 150 mila, più in generale un posto di lavoro su tre è nella green economy. “Se non c'è sicurezza di un sostegno – denunciano piccoli e medi imprenditori – tante famiglie finirebbero sul lastrico”. A questo si aggiungano le possibili sanzioni a cui l'Italia andrebbe incontro in caso di mancato raggiungimento dei parametri imposti dalla Commissione europea (ovvero il -20% delle emissioni di gas serra entro dieci anni, come prevede la strategia Europa 2020). E ancora: il mercato delle rinnovabili, che sta impegnando molti Paesi partner in una roadmap a lungo termine (previsioni al 2050, con la diminuzione dell'80-95 per cento delle emissioni di CO2 rispetto al 1990), impedirebbe lo sviluppo in Italia di una filiera di settore.
Per queste ragioni il 10 marzo al Teatro Quirino di Roma, le associazioni delle rinnovabili (Anev, Aper, Asso Energie Future, Assosolare, Ises, Gifi, Kyoto club) e quelle ambientaliste (Legambiente, WWF, Greenpeace) hanno partecipato all'iniziativa di SOS Rinnovabili, mobilitazione popolare che ha registrato un vasto successo grazie alla rete (www.sosrinnovabili.it). Duemila persone erano presenti all'incontro pubblico (a cui ha preso parte anche Regione Digitale), mentre 22 mila spettatori hanno assistito alla diretta in streaming.
Oltre alle numerose testimonianze dei partecipanti, le associazioni hanno evidenziato al governo alcune specifiche richieste onde evitare di introdurre meccanismi a effetto retroattivo (molte banche hanno bloccato i finanziamenti previsti); “riconoscere l'impatto positivo delle rinnovabili in termini ambientali, di occupazione, di rientro fiscale per lo Stato, di riduzione della dipendenza energetica degli altri Paesi e quindi in termini di crescita del pil; favorire la ricerca del settore; porsi l'obiettivo del raggiungimento della competitività entro dieci anni, che comporterà anche l'azzeramento degli incentivi; stimolare lo sviluppo di un'industria nazionale (grande, media, piccola); stimolare un ruolo internazionale delle aziende italiane, in parallelo al consolidamento del nostro Paese”.
Ma Berlusconi ha in seguito spiegato: “Gli incentivi alle energie rinnovabili devono adeguarsi all'andamento degli altri Paesi europei. Il 'boom' del settore fotovoltaico determina sulle bollette dei cittadini un aggravio che era necessario calmierare”. Proprio quest'ultimo punto è particolarmente contestato dalle associazioni di settore secondo cui lo sviluppo del fotovoltaico nel 2011 costerà 1,7 euro al mese a famiglia, vale a dire 20 euro all'anno, la metà delle cifre sostenute dal governo.
Certo è che la questione energetica è un nodo cruciale dell'attuale agenda politica. Il potenziale choc petrolifero causato dalla crisi libica e le aspre contese tra scettici e favorevoli al nucleare, galvanizzate dopo l'esplosione della centrale di Fukushima in Giappone, pongono le fonti rinnovabili al centro del dibattito. Polemiche a parte, sul tema a breve si terrà un primo incontro istituzionale: “D'intesa con il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani – ha reso noto il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto –, abbiamo deciso di convocare per il 23 marzo un tavolo con le Regioni per avviare un confronto sui provvedimenti che il governo intende varare nel settore delle fonti rinnovabili e condividerne i contenuti”.
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