Magazine Diario personale

Sospensione Volontaria della incredulità

Da Gloutchov

Premessa: In seguito alle numerosissime richieste (3, 4 mail al massimo!) avute in forma privata, eccomi a riproporre su questo blog le mie lezioncine di scrittura, una volta alla settimana, tutti i lunedì. Per chi non le conoscesse, non si tratta di un vero "manuale di scrittura", bensì il frutto delle mie personali esperienze di scrittura... riportate qui sul blog, in modo che altri ne possano (forse) trarre vantaggio. Questo "grande ritorno" non significa che il blog cambi argomentazioni tout court e torni ad affrontare tematiche legate alla narrativa. Tutt'altro. Le stesse lezioncine verranno riproposte in formato "ridotto all'osso"... ma aggiornate al giorno d'oggi. Una sorta di Remake... che spero possa far contenti alcuni dei miei lettori.


Cos'è la Sospensione Volontaria della incredulità?
Si tratta di un principio fondamentale che viene applicato necessariamente per l'accettazione di un'opera di fantasia. E' fondamentale nel Fantasy, nella Fantascienza, nell'Horror e, comunque, ha la sua importanza anche in tutti gli altri generi letterari (e filmografici). Il principio è semplice. Perché la storia possa "funzionare" il lettore deve credere che ciò che viene raccontato nel libro sia plausibile. Anche il concetto più astruso deve essere accettato con beneficio di inventario. Qualche esempio? Il Codice da Vinci. E' pieno di argomentazioni che nella vita reale non starebbero in piedi. Prendiamone una a caso. Il fatto che la tomba di Maria Maddalena fosse nascosta sotto la piramide di cristallo del Louvre e che nessuno ne fosse a conoscenza... be', gli operai che l'hanno costruita, i direttori del cantiere, i proprietari dell'azienda edile, nonché il direttore del museo e, forse, anche il ministro delle belle arti francese, avrebbero dovuto saperlo, non credete? Eppure era un mistero per tutti quanti, tanto che i personaggi del libro, prima di trovarla, hanno girato mezzo mondo... Un altro esempio? 31 Ottobre. Com'è che sul luogo dei vari delitti non c'è sangue? Nel romanzo non viene spiegato se non in modo "onirico", facendo riferimento alle tradizioni celtiche. Ma il lettore accetta la cosa come se fosse normale e prosegue nella lettura senza "bloccarsi" su quel dettaglio. Ultimo esempio? Lost. Io non apprezzo quel telefilm in quanto non riesco a sviluppare la "Sospensione volontaria della incredulità" nei suoi riguardi ma, per gli appassionati, eccovi due domande: Com'è possibile che l'isola di lost venga spacciata per un isola deserta e... soprattutto, sconosciuta? Com'è possibile che un paraplegico, dopo l'incidente aereo, sia in grado di alzarsi in piedi, camminare, correre, fare sforzi di ogni tipo e, per di più, senza neppure un pochino di riabilitazione motoria?
In pratica, è compito dell'autore di servire il surreale (o l'irreale) al lettore, e ciò deve essere fatto in modo tale da fargli accettare le 'stranezze' come se fossero cose normali. Ovviamente, per consentire la Sospensione volontaria della incredulità non c'è una tecnica particolare. Fa parte dell'abilità dell'autore. A volte è sufficiente la capacità descrittiva, che deve essere tale da immergere il lettore in un mondo diverso e da fargli accettare il fatto che le regole di quel mondo sono diverse anch'esse. A volte, invece, è l'azione stessa dei personaggi che induce il lettore ad accettare tutto ciò che gli viene mostrato. Se i personaggi agiscono come se tutto fosse normale, anche il lettore, una volta impersonatosi nei personaggi, accetterà di conseguenza tutte le discrepanze che incontrerà durante la lettura. A volte, ancora, l'autore decide lui stesso di dare delle spiegazioni ai fatti strani. Lo fa con documenti, teorie scientifiche, eventi climatici... di tutto, di più. A volte sfrutta informazioni realmente esistenti, altre volte le inventa e, nell'inventarle, le crea a regola d'arte in modo che il lettore possa accettarle (ancora una volta, con la Sospensione volontaria della incredulità). Non è importante il metodo, l'importante è il risultato. E' scontato infatti che, se un autore non è in grado di sviluppare questo fenomeno tra i suoi lettori, non potrà avere successo e le sue storie non verranno credute, non verranno apprezzate, non verranno accettate.

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