Magritte, La pretre marie
Febbraio 2008
Ho pensato a te, mentre mangiavo una mela verde al sapore di cetriolo, e subito mi è stato chiaro il sapore del nostro primo appuntamento. No, no, niente di acido o insulso, anzi, qualcosa di molto saporito. Ecco, sicuramente indosserei il mio rossetto rosso. Tanto, se poi scappa un bacio, me lo togli tu, e se divento rossa, è più rosso il rossetto e non si nota. Se invece scappano solo parole, il rossetto lo mangio da sola ché l’ho preso alla fragola e mi piace tanto. Se mi piace tanto, posso farne una scorpacciata, ma io preferirei mangiarne meno e dividerlo con te. Il nostro primo appuntamento, lo immagino tra una nuvola e l’altra, così, tra i pensieri e tutte le parole non dette che galleggiano, timide, tra i sospiri. E penso che Magritte, anche stavolta, ci abbia messo del suo. Come no? Chiudi gli occhi e immagina quel che ho detto. Vedi la mela verde, il rosso del mio rossetto? Senti il sapore di un bacio e i pensieri che sfuggono, mentre siamo sospesi? Riesci a pizzicare le nuvole? Hai provato ad acchiappare uno di quei pensieri volati via? Lo vedi Magritte, lo vivi? Vivo, mentre mastico pensieri al cetriolo, mentre chiudo il sapore di un bacio in un appuntamento magrittiano in cui manchi solo tu. Tu che ancora non ci sei, ma somigli sempre più a una mela. Verde.