Magazine Cultura
In particolare ricordo ancora oggi il primo acquisto: novembre 1990, la banana dei Velvet Underground in copertina, l'edicola di via Castelbarco di fronte a quello che allora si chiamava "City Square" e che da lì a poco mi avrebbe visto spettatore del mio primo concerto "serio": i Violent Femmes.
Da allora iniziai a conoscere molto di più su cantanti e gruppi che non avevo mai sentito nominare, generi musicali sconosciuti, strumenti strani, storie incredibili:
mi si aprì un mondo che non pensavo potesse esistere. L'accoppiata Mucchio/noleggio cd mi diede "lavoro" per anni, e fu così che scoprii Tom Waits, Julian Cope, Nick Cave, i Clash, i Depeche Mode, i Pixies, le Throwing Muses, i Primus, Siouxsie and the Banshees, insomma moltissima della musica magnifica che da allora scandisce le mie giornate. E insieme a quella scoprii altro: cultura, libri, film. La politica quella no, ancora sulle pagine del Mucchio ce n'era poca, soprattutto se paragonata a quello che venne dopo.
Le firme del Mucchio mi divennero familiari e imparai a distinguere i gusti di ciascuno dei redattori, e a fidarmi più di alcuni che di altri: più di Guglielmi, Cilìa, Cico Casartelli, Mongardini, Vignola, ad esempio, che di Carlo Villa e della sua passione per "la terra d'Albione". Villa che vedevo settimanalmente da Supporti Fonografici, negozio in Porta Ticinese di cui era proprietario; Eddy Cilìa a cui una volta spedii un raro cd di Mark Eitzel che gli mancava. Molti altri a cui mi affezionai: ricordo i tempi in cui ci scriveva Roberto Giallo alias Alessandro Robecchi, e Andrea Scanzi che adoravo, e persino quell'impresentabile di Pierluigi Diaco. E ricordo le interviste a Magnus in un periodo in cui i fumetti erano roba per bambini, il "mio Magnus" che disegnò persino un omaggio alla rivista in occasione del suo decimo anniversario.
Ma il Mucchio era soprattutto Max Stèfani, indubbiamente: fondatore e anima della rivista fin dal primo numero anni e anni prima, sosteneva la baracca con la sua verve polemica e la sua indubbia personalità.
Le cose cambiarono con gli anni: prima il Mucchio settimanale, "esperimento" durato parecchi anni, poi il ritorno alla mensilità con un notevole cambio di direzione, soprattutto per la parte extra-musicale che si ampliò notevolmente trattando spesso temi scottanti e "differenti" (ricordo con piacere un'intervista ad Antonino Caponnetto, ad esempio). Senza contare gli approfondimenti del Mucchio Extra, davvero ben fatti e necessari in tempi come i nostri in cui le notizie sono sempre più rapide e superficiali, e i vari speciali a tema. E quanti concerti visti gratis quando ero studente e il settimanale arrivava puntuale il lunedì, un giorno prima dell'uscita in edicola, con i suoi concorsi stile "il primo che chiama vince"!
Fu durante il servizio civile sulla riviera del Brenta, nel '97, che mi abbonai per la prima volta: il primo anno fu in comproprietà con l'amico Checco. Da allora la mia copia è sempre arrivata in casella, mai perso un numero, neppure oggi che vivo a Barcellona e che il Mucchio rappresenta persino di più: un amico lontano, una certezza che mi aspetta a casa al mio rientro.
Oggi il Mucchio è in difficoltà. Max Stèfani non c'è più, se n'è andato o l'hanno cacciato, chissà, e la guida del giornale è nelle mani di Daniela Federico e di una redazione capace che sta continuando a mantenere il livello molto alto: Guglielmi, Bordone, Cilìa, Vignola, Castelli, Pasini, Besselva Averame, Del Papa, Raugei, Ivic, altri ancora. Molte polemiche tra le due "fazioni" si sono potute leggere ultimamente su Facebook, e onestamente le ho trovate quasi sempre eccessive e non degne del nome degli interessati. Ho la mia opinione, naturalmente, ma in questo contesto me la tengo per me perchè ora non ha nemmeno tanta importanza stabilire chi è il buono e chi il cattivo. Il punto è un altro: il Mucchio rischia di chiudere dopo trentacinque anni, soprattutto a causa delle nuove norme in materia di finanziamenti pubblici ai giornali.
Perdere il Mucchio vorrebbe dire perdere una voce libera, un'autorità in materia musicale e non solo, un cervello capace di pensare fuori dal coro, e di questi temi non è poco. Io personalmente perderei un pezzo della mia vita lungo 21 anni, una bella fetta di quello che sono diventato, e un appoggio per il futuro dato che non stiamo certo parlando di una rivista agonizzante ma al contrario viva e vispa come ai tempi migliori.
Dato che non voglio che chiuda ho rinnovato il mio abbonamento con la formula "sostenitore". Se avete a cuore il destino di questo giornale e dell'informazione libera in un paese disastrato come il nostro, andate su www.ilmucchio.it e abbonatevi anche voi. Non ve ne pentirete, ne sono sicuro.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Luglio 2015: anteprima Freddo come la pietra di Jennifer L. Armentrout
Sta per arrivare il secondo capitolo della Dark Element Series a firma Jennifer L. Armentrout per Harlequin Mondadori. Freddo come la pietra è il seguito di... Leggere il seguito
Da Erika
CULTURA, LIBRI -
SEGNALAZIONE - Novità Edizioni Piemme di Giugno
Disponibile su amazon.TITOLO: So che ci sei AUTORE: Elisa GioiaGENERE: NarrativaPREZZO: eBook 9,90 € cartaceo 18,50 €PAGINE: 406TRAMA C’è qualcosa di peggio... Leggere il seguito
Da Nel
CULTURA, LIBRI -
Anteprima: Sotto il sole Piemme
Buongiorno ColorLettori,oggi vi propongo due bellissime uscite Piemme: non ve le fate scappare!!!Se cercate un romanzo diabolicamente ironico, ferocemente chic... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
Il grande luglio di Eden Lab
Pronti per un nuovo mese di Eden Lab? Ad Arezzo il mese di luglio non è mai stato così generoso! Cinema, musica live, degustazioni, grandi ospiti per grand... Leggere il seguito
Da Officinedellacultura
CULTURA, PALCOSCENICO