Le agenzie battono la notizia che il Pdl cambia nome. Non più Popolo della Libertà, non un ritorno al vecchio Forza Italia, ma un semplice Italia, senza più forza. Un vero ritratto del paese che ha perso la forza, la fiducia e la speranza nella politica. Un’altra trovata che spiazza il paese. Si potrebbe dire che cambiare nome non serve perché ci sono le impronte digitali che non mentono e che come tentativo di ricrearsi una verginità è piuttosto maldestro: l’Italia s’è rotta e non solo a Pompei, l’Italia è stata messa in ginocchio e non diciamo davanti a chi perché detestiamo la pornografia, l’Italia è umiliata e asservita, svilita e vilipesa. Un’identità che raccapriccia: l’Italia non è Berlusconi, non è di Berlusconi e dei suoi alleati che col tricolore si nettano il tafanario, non è un marchio che si può utilizzare per vendere un prodotto scaduto e avariato. L’Italia è una cosa seria e stabilire un’identità col cavaliere dalla sinistra figura significa svalutarla definitivamente: l’Italia è anche la mia terra e finora non è stato mai un insulto essere chiamato italiano.
C’è anche dell’ironia: pensate che bell’alleanza Italia e Lega Nord: la divisione che unisce? La spartizione che affratella? La lega che spacca l’Italia, Spacc’Itaglia?