L’Asparago selvatico ( Asparagus acutifolius) cresce in tutta Italia ed è facile da trovare nei boschi, e lungo le strade di campagna. Riconoscere la pianta, che sembra una specie di piccolo rosmarino spinoso verde chiaro è abbastanza facile, ma ci vuole un certo occhio a distinguere gli asparagi, che sono molto più sottili di quelli coltivati e, più scuri, spiccano meno.
In questo periodo spuntano i germogli degli asparagi selvatici, detti turoni che sono la parte commestibile. Se non si raccolgono in breve tempo si trasformano in rami con le foglie aciculari e particolarmente pungenti. raggiungendo anche i 2 metri di altezza.
I turoni si raccolgono facilmente: si tocca il fusto partendo da terra e nel punto in cui si ammorbidisce lo si afferra tra il medio e il pollice e lo si spezza.
L’asparago selvatico, è riconosciuto da secoli come pianta officinale, che favorisce la filtrazione del sangue da parte dei reni ed ha quindi un forte potere diuretico. E’ ipocalorico ed ha un basso indice glicemico, quindi è indicato nella dieta delle persone affette da diabete
Ha un sapore leggermente amarognolo e penetrante ma molto più gustoso e possono essere consumati sia crudi che cotti.
Il modo migliore per consumarli crudi è quello di aggiungere le punte alle insalate, mentre quello per consumarli cotti è quello di lessarli leggermente e condirli con olio e limone.