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Spartaco ricorda…Michel Preud’homme (by Spartaco)

Creato il 24 gennaio 2013 da Simo785

Spartaco ricorda…Michel Preud’homme (by Spartaco)

Numero 1

Michel Georges Jean Ghislain Preud’homme nato a Ougrée, Belgio, il 24 gennaio 1959. Ruolo: portiere. Segni particolari: chioma folta e riccia. Nella mia ignoranza non ricordavo chi fosse ma, grazie al direttore, ho avuto l’opportunità di rinfrescarmi la memoria e scoprire un personaggio del calcio, oltre che il sosia di Bryan May, chitarrista dei Queen.

Non ha mai vinto il pallone d’oro, ma in campo i suoi riflessi e la presa sicura lo facevano somigliare molto a Benji Price. Tra la fine degli anni ’80 e il decennio successivo Preud’homme è stato uno dei portieri più forti, nonostante i suoi “soli” 182 cm.

Preud’homme iniziò a giocare con lo Standard Liegi a diciotto anni, era il terzo portiere, ma la fortuna volle che in seguito all’infortunio del titolare Piot, contro il Boon il 19 agosto fu costretto ad uscire anche la riserva Crucifix. Preud’homme entrò in campo, mise subito in mostra le sue doti e i due veterani della squadra belga una volta ristabiliti, si videro costretti ad accomodarsi in panchina.
Con lo Standard Preud’homme mise in bacheca due campionati nazionali: 1982 e 1983, arrivando secondo nel 1982 in Coppa delle Coppe, perse la finale contro un buon Barcellona e un infortunio non gli permise di giocare i Mondiali, vinti poi dagli Azzurri. Nel 1984 un’indagine rivelò che il precedente Campionato era stato falsato, l’allenatore dello Standard, Goethals, aveva incaricato il capitano Gerets di convincere gli avversari dell’ultima giornata, il Waterschei, a perdere in cambio di 420.000 franchi belgi, circa 10.000 euro, che pivelli, in Italia si farà di meglio. Lo scandalo travolgerà oltre all’allenatore e il capitano, diversi membri dello Standard, tra cui Preud’homme, squalificato per sei mesi. Questo provvedimento disciplinare determinò un cambio di gerarchia all’interno della squadra e il nostro “proboviro” (scusate la forzatura), nel 1986 lasciò lo Standard per il Malines o Mechelen (in fiammingo), club tornato da pochi anni nella massima divisione belga.

Il Malines grazie ad un’oculata campagna acquisti, vinse la Coppa del Belgio nel 1987, in campionato si piazzò al secondo posto. Nella stagione successiva in Coppa delle Coppe  il Mechelen eliminò Dinamo Bucarest, St.Mirren e Dinamo Minsk; l’Atalanta venne sconfitta in semifinale (i nerazzurri in quell’anno giocavano in Serie B e si erano qualificati per la Coppa delle Coppe avendo perso la finale di Coppa Italia contro il Napoli di Maradona). Preud’homme in finale dovette proteggere la porta dalla corazzata Ajax che, nonostante i pronostici, venne battuta 1 a 0 con un gol al 53′ di Den Boer. Le soddisfazioni per Preud’homme e il Mechelen continuarono con la vittoria della Supercoppa Europea contro il PSV, campione d’Europa nel 1988 e la vittoria del campionato belga nel 1989. In quegli anni Preud’homme ricevette molti premi individuali: miglior giocatore belga nel 1987 e nel 1989, miglior portiere nel 1988, 1989, 1990, 1991. Dopo aver saltato i Mondiali del 1982 per infortunio e i successivi per scelta tecnica, ad Italia ’90 poté finalmente mettersi a disposizione della sua nazionale. Il numero 1 del Belgio non è solo un gran portiere, ma è anche un personaggio, infatti prima delle notti magiche, balza agli onori della cronaca per aver chiesto alla FIFA e al comitato organizzatore di Italia ’90 di giocare le partite pomeridiane con gli occhiali da sole. In un primo momento le istituzioni sembravano quasi favorevoli, ma alla fine gli negarono il permesso, secondo me anche legittimo. Il Belgio dopo aver superato la fase a gironi perse contro l’Inghilterra ai supplementari. A USA 94 il Belgio vinse le prime due partite con la Corea del Sud e soprattutto l’Olanda. Preud’homme contro gli Orange si trasformò nell’Uomo Ragno, salvo poi ritornare umano contro l’Arabia Saudita. Anche in quell’edizione un Belgio operaio e organizzato non riuscì a battere una potenza del calcio europeo, la Germania.
Il risultato finale di 3 a 2 sbarrò il proseguimento del cammino di Preud’homme e i suoi. Il portiere belga, però, ottenne un riconoscimento anche con la sua Nazionale vincendo il premio Yashin, come miglior portiere della competizione, istituito per la prima volta proprio nel 1994.

Dopo i risultati raggiunti in patria Preud’homme lasciò il Mechelen per affrontare la sfida portoghese con il Benfica, a ben 35 anni. Con i Lusitani vinse la Coppa di Portogallo.

Lasciò i campi nel 1999, dopo aver regalato emozioni e soprattutto soddisfazioni ai tifosi del Belgio.

Dopo soli due anni, nella stagione 2001-2002 debuttò come allenatore con lo Standard Liegi. Nel 2006 tornò a sedere sulla panchina e l’anno dopo riuscì a regalare il campionato alla sua squadra, dopo un’attesa durata 25 anni. Dal 2008 al 2010 guidò il K.A.A. Gent, per passare ad allenare dal 24 maggio 2010 il Twente, neocampione d’Olanda. Dopo aver perso la Supercoppa d’Olanda contro l’Ajax, si riscattò vincendo l’8 maggio 2011 la Coppa d’Olanda proprio contro i lancieri per 3 a 2.
Il 13 giugno si dimise da allenatore del Twente per guidare l’Al Shabab della capitale Riyad.

 


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