Cosa faremmo se sapessimo con certezza che la fine del mondo è vicina? come vivremmo gli ultimi giorni della nostra vita?
Cercasi amore per la fine del mondo risponde a queste domande con un saggio suggerimento: Sperate che non sia vero…ma in compagnia dell’anima gemella.
La frase chiave del film: “La vita è un soffio…anzi un alito”
La recensione
Lontano anni luce da qualsivoglia connessione con i Maya e le loro profezie, Cercasi amore per la fine del mondo, primo lungometraggio dell’esordiente Lorene Scafaria, racconta di come in un mondo prossimo alla fine, a causa dell’imminente schianto di un enorme asteroide sulla terra, Dodge, il protagonista, piantato dalla moglie, decida di mettersi alla ricerca della sua ex fidanzatina dei bei tempi del liceo. Per affrontare questo viaggio chiede aiuto alla sua vicina di casa Penny, una ragazza carina e un po strana. Questa avventura li porterà a fare un bilancio delle loro esistenze e ad unire le loro vite.
Scritto con una grazia inusule, ricco di spunti divertenti e belle battute, sapientemente equilibrato tra commedia e dramma, la pellicola di debutto della Scafaria, affermata sceneggiatrice, scorre via senza alcun problema nella sua giusta durata, tenendo sempre desta l’attenzione e, soprattutto, i sentimenti dello spettatore. Merito maggiore della riuscita è senza dubbio l’accoppiata totalmente fuori da ogni regola di cast di Steve Carrel e della britannica Keira Knightley, più a suo agio in questo genere di pellicole parenti del suo film d’esordio Love Actually, che nei filmoni in costume come Anna Karenina od Orgoglio e Pregiudizio (c’è poco da fare, il viso dell’attrice è fortemente modern cokney per risultare giusto tra le trine ottocentesche). I due attori gareggiano in simpatia e bravura, rendendo plausibile con il loro affiatamento un velato e sentito sentimento che li lega. Ciò che fa perdere colpi ad una pellicola, graziosa ma che non rimane stampata indelebilmente nella memoria collettiva, è la debolezza della regia: tutto è molto curato e di mestiere, ma manca quella cifra di rischio che avrebbe fatto sterzare il film verso qualcosa di più di quello che poi è e rimane, ovvero una commedia romantica e commovente. Probabilmente il film non verrà insignito di onorificenze o consimili, ma ne si può negare un assoluto garbo nelle intenzioni e nella messa in scena. Se la Scafaria avvesse osato un poco ci saremmo trovati di fronte ad un bel film, pieno e compatto, invece è soltanto carino, ma siamo certi che sentiremo ancora parlare di lei.
Nelle sale dal 17 gennaio 2013
A cura di Katya Marletta con la collaborazione di Gabriele Marcello
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake