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Speciale Cinema – Taken 2 La Vendetta

Creato il 17 ottobre 2012 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Taken-2

Pubblicato il 17 ottobre 2012 con Nessun Commento

La regola è semplice e chiara: se il primo film va bene perché non farne un secondo e, intanto, pensare ad un terzo? Indubbiamente molti produttori la debbono pensare in questa maniera visto che, puntuali, dopo un discreto successo dal numero uno, ecco arrivare cloni imperturbabili dello stesso film con la speranza di fare il colpaccio al box office, parliamo di Taken 2- La vendetta con Liam Neeson nei panni dell’agente della Cia in pensione Bryan Mills.

La frase chiave del film: “Avremo la nostra vendetta“.

La recensione.

La vendetta non si sottrae a questo gioco delle parti “interscambiabili” e si presenta proprio per quello che deve essere e che è: una fotocopia patinata e ipertrofica del primo film Io vi troverò, con qualche spruzzata di ironia qui e la.
Ancora una volta l’ex uomo della Cia, Bryan Millis, diviene la facile preda delle mire di un gruppo di terroristi e, quella che si prospetta come una salutare vacanza diviene ben preso un incubo che coinvolgerà anche la sua famiglia.
Liam Neeson è uno degli attori più dotati della sua generazione e di capolavori nella sua filmografia ce ne sono abbastanza (Schindler’s List e Michael Collins, giusto per citarne qualcuno). Naturale quindi che possa cedere alle lusinghe di un contratto abbastanza succulento in termine di compensi e accetti dei modesti film action, genere che sta bazzicando con molta frequenza negli ultimi anni (Batman Returns). Naturalmente il tutto è spolverato da quella leggera forma di autorialità che può garantire un genio scostante come Luc Besson, autore della sceneggiatura, e un gruppo di attori comprimari che reggono egregiamente la parte.  Il fantasma di  Frantic diretto da Roman Polansky aleggia per tutta la durata della pellicola,  infarcita di violenza e filmato in maniera adrenalinica, con momenti e scene al cardiopalma e altre francamente risibili. Punto focale di tutto è la devozione di un uomo nei confronti della sua famiglia, cosa che, a dire il vero, appare un po’ ridicola viste le modalità di rappresentazione a base di sangue, esplosioni e cadaveri di cui si perde il conto.
In definitiva non si può considerare questo secondo capitolo come un pessimo film, fotografato inoltre con inusuale eleganza (Istanbul si conferma una location davvero notevole), montato e musicato con perizia, ma soltanto un onesto e, quindi, inutile enterteinment: nulla di più e nulla di meno. In sala vivrete momenti di tensione, ma una volta usciti non vi ricorderete gran che. Anche questo è il cinema.

A cura di Katya Marletta e Grabriele Marcello


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