la cover dell'antologia edita Montag
Il racconto di cui vorrei parlarvi oggi è sempre tratto dall'antologia “L'amore delle donne” edito Montag: si intitola “in assenza di un amore atteso” scritto da Deborah Fasola.
“In assenza di un amore atteso” racconta la storia di una donna e moglie, con un unico grande desiderio: dare la vita, avere finalmente un figlio. A dispetto delle mie avversità che affronta giornalmente e di un epilogo non risolutivo, la sua mancanza di questo “amore atteso” non la fa arrendere. Dentro di lei la forza dirompente di chi vuole qualcosa, di chi “graffia la vita”, per utilizzare le parole di Deborah, per raggiungere il proprio, alto, scopo: portare al mondo una nuova vita.
La storia di Deborah mi ha davvero colpita. L'argomento è ampiamente attuale, una situazione che non ho mai vissuto in prima persona ma che ho avuto modo di vedere più volte nel corso degli anni. L'amore di cui ci parla la Fasola non è tanto diverso da quello che lega una madre a suo figlio, nel momento in cui lo stringe materialmente tra le braccia. Arianna, la futura madre del racconto, sente il suo bambino come esistesse davvero, lo ama pur non avendolo mai visto, lo cerca, lo immagina, pensa al modo migliore per renderlo orgoglioso della propria famiglia. Il coraggio dimostrato dalla protagonista in questo racconto è il vero e proprio elemento universale: Arianna, malgrado le avversità, malgrado i continui fallimenti, non molla. Lei sente il suo amore atteso, lo percepisce come fosse reale: vede il suo obiettivo, benché lontano, e vuole raggiungerlo.E fa di tutto per farlo diventare realtà.Vorrei spendere qualche parola in riferimento alla struttura del racconto stesso: ho trovato l'idea di raccontare questa storia sotto forma di dialogo tra l'aspirante madre ed il figlio non ancora nato, davvero coinvolgente!Un grande insegnamento quindi, non soltanto per chi vive una situazione simile ma per tutti noi.Si perde soltanto nel momento in cui ci si arrende alla sconfitta.