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Morgan Hill è una piccola città di 38.000 abitanti situata nella parte meridionale della contea di Santa Clara, in California, Stati Uniti d'America. E' famosa tra gli appassionati di ciclismo, perchè in questo angolo della Silicon Valley, nel lontano 1974 Mike Sinyard fondò una piccola azienda familiare che nel corso degli anni è diventata un gigante del settore ciclo e che si chiama Specialized Bicycle Components.
Per gli appassionati del mondo off-road Specialized rappresenta la storia della mountain bike ed è un brand riconosciuto in tutto il pianeta, basti pensare che ai giochi olimpici di Londra ha conquistato l'oro grazie a Jaroslav Kulhavy, che è andato ad aggiungersi a quello conquistato da Alexandr Vinokourov nella corsa su strada.
A Milano c'è la sede italiana di una delle 18 filiali Specialized, che gestiscono 27 diversi mercati. Noi nei giorni scorsi abbiamo avuto il privilegio di visitarla, consapevoli di entrare in una location che ci avrebbe fatto rievocare la storia "mitologica" della nascita del fenomeno della mountain bike, per approdare poi ai giorni nostri con gli ultimi prodotti super tecnologici. La sede pare "invisibile", passando non la si nota, si trova infatti all'interno di uno dei tanti palazzi tipici di Milano. Quando si varca la porta si entra però in una dimensione che nessuno si sarebbe immaginato. E' come passare, nel giro di pochi secondi, dall'inferno del traffico metropolitano al paradiso delle due ruote.
In questo articolo come noterete le immagini sono più importanti delle parole e grazie a esse Vi faremo fare un tour virtuale all'interno dell'azienda.
LA GRANDE ESPOSIZIONE DI TUTTA LA GAMMA
Di fondamentale importanza per un'azienda che vende biciclette è un'esposizione interna in modo da poter far toccare con mano ai propri negozianti i nuovi modelli. A Milano vi è un grande show room destinato all'esposizione di quasi tutta la vastissima gamma di modelli presenti nel nostro. Mountain bike, strada, multiuso, dirt/park/street/bambino e il marchio recreational Globe.
C'è anche l'angolo dedicato esclusivamente ai modelli femminili che con l'arrivo della Rumor avrà bisogno di un nuovo spazio.
ESEMPIO DI SHOP PER I DEALER
Fondamentale è il rapporto tra Specialized e i propri dealer (negozianti) sparsi in quasi tutte le regioni d'Italia. A Milano vengono studiati e proposti degli esempi di come si potrebbe allestire al meglio un negozio, il tutto attraverso delle rappresentazioni reali.
Ecco un esempio di esposizione a parete.
Nell'immagine qui sopra, una dimostrazione di come si può impreziosire l'esposizione di un casco, con il semplice posizionamento di una maglietta e di due lattine di energy drink
Visual merchandising: ossia come esporre nei negozi, caschi, scarpe e selle. Chiaramente sono un bell'invito all'acquisto.
Qui infine si vede l'immagine dell'altro lato del "dream" shop, il negozio che tutti i negozianti vorrebbero avere.
KITCHEN ROOM
Trattandosi di un'azienda americana non siamo rimasti stupiti, però vedere una cucina con sala da pranzo all'interno di un'azienda, a noi italiani fa sempre un certo effetto. Non poteva non esserci la scritta sulla parete "I am Specialized". Qui mangiano i dipendenti (che in un'altra stanza hanno a disposizione anche un tavolo da ping pong) e vengono invitati gli ospiti illustri.
RAPPORTI CON I CONSUMATORI FINALI - BIKE TEST
I Bike Test in questi ultimi anni rivestono sempre più una grande importanza, perché mettono a contatto diretto il potenziale cliente con l'azienda attraverso la prova delle biciclette. Qui nell'immagine in alto vedete le rastrelliere con una parte delle circa 100 bici test che settimanalmente, a rotazione, Specialized Italia porta in giro per l'Italia, facendole provare attraverso i Test Day organizzati insieme ai propri dealer.
Non poteva certamente mancare il Service Center. Qui in alto vediamo uno dei tecnici Specialized al lavoro su una forcella.
PARTNERSHIP
Specialized Italia e il Milan hanno un rapporto di collaborazione, nel dettaglio si possono vedere nel quadro la maglia del "diavolo" e sotto la bici da corsa personalizzata AC Milan.
UFFICI - RAPPORTI CON IL RESTO DEL MONDO
Al piano superiore vi sono gli uffici (marketing, commerciale, logistica, amministrazione, garanzie) che sono il cuore pulsante dell'azienda e lì si respira un'aria "davvero" internazionale. Specialized vende in tutto il mondo e sappiamo che, nonostante la globalizzazione, i gusti variano da nazione a nazione anche se il cliente italiano è simile a quello della Spagna e del sud della Francia. Il lancio dei nuovi modelli è il periodo più critico della stagione. Negli Stati Uniti si riuniscono i rappresentanti delle varie filiali sparse per il mondo per decidere: grafica, nomi dei modelli, allestimenti, etc... insomma l'anima delle biciclette dell'anno successivo.
Durante questa riunione, nei settori dove la filiale italiana è forte, perché vende molto, può avere voce in capitolo, può influire su certe decisioni che saranno prese poi dalla casa madre. Una volta decisi i modelli c'è la seconda fase: decidere quali importare in Italia, con che colorazioni e in che quantità
Un dato importante per un'Italia in crisi: Specialized Italia ha incrementato il suo organico, dimostrando che vi sono realtà che nonostante tutto continuano a crescere.
SBCU (SPECIALIZED BICYCLES COMPONENTS UNIVERSITY) - CORSI PER I NEGOZIANTI
Nel rapporto tra Specialized Italia e i propri rivenditori è importante la SBCU, la "Specialized Bicycle Components University" che attraverso corsi specifici forma il personale dei negozi. Nell'immagine in alto Silvio Coatto, professore SBCU e tecnico certificato Body Geometry Fit, che cura e sviluppa la maggior parte dei corsi della filiale italiana.
Si svolgono lezioni nelle quali vengono spiegati i materiali e durante le quali viene descritto nel dettaglio come sono realizzati determinati prodotti. Nell'immagine in alto un casco prima completo e poi sezionato, in modo da far capire visivamente come è stato realizzato, con la possibilità di vedere anche all'interno come è stato costruito. Un aspetto importante, dal momento che è il negoziante ad avere i rapporti diretti con i clienti ed è lui che riceve le domande più disparate e deve essere sempre in grado di dare spiegazioni esaurienti.
Tutti quelli che vanno in bicicletta sanno che è importante un corretto posizionamento in sella. Molti improvvisano, ma i più accorti si affidano all'esperienza dei negozianti. Un'esperienza che però spesso e volentieri non è supportata da metodi scientificamente provati.
Specialized ha risolto il problema con la metodologia Body Geometry Fit, che dopo aver analizzato le caratteristiche fisiche del ciclista permette di posizionarlo correttamente in bici attraverso la regolazione dell'altezza della sella, la scelta delle scarpe (ed eventuali solette) e infine attraverso la regolazione della distanza tra sella e manubrio. A Milano vi è un'apposita stanza, nella quale si svolgono i corsi per i dealer, i quali, una volta conseguito il diploma, potranno applicare la metodologia Body Geometry Fit all'interno dei loro punti vendita.
GLI ANGOLI DELLA STORIA
1981: Il primo modello di Stumpjumper, erano il tempo dei primi pionieri che in America stavando scoprendo un nuovo modo di andare in bicicletta, quello di pedalare sugli sterrati. Era stata disegnata da Tim Neenan. L'attacco manubrio, chiamato anche Golf Club, era una versione modificata di un modello da BMX, la guarnitura era una tripla (26/36/46) di origine francese e il telaio era in cromo-molibdeno. Al tempo costava 750 dollari ma si poteva comprare anche il solo telaio con 395 dollari.
1990: Arriva sul mercato la Epic Ultimate, la prima Specialized con telaio in titanio e carbonio. Le tubazioni in titanio erano fornite da Merlin.
1993 - La prima mountain bike biammortizzata prodotta da Specialized, la S-Works FSR.
Gelosamente custodito in una teca chiusa a chiave intravediamo un casco. Si tratta di quello usato da Ned Overend nel 1990 a Durango in Colorado. In quell'occasione vinse il primo campionato del mondo di mountain bike in sella a una Stumpjumper.
E in questo "corner" un'altro angolo di storia: vecchie scarpe, forcelle e copertoni che riportano alla memoria i modelli degli anni passati.
Io che sono un biker della prima "era" dell'offroad non mi sarei mai aspettato di trovarmi di fronte a un vero e proprio "museo" dei primi "epici anni". La mia visita in Specialized Italia è stata un viaggio altalenante tra le tecnologie più avanzate e il passato di noi biker. Nella mia memoria sono riaffiorati i ricordi e le immagini indelebili di tutti i modelli di mountain bike che ho avuto e che ho visto alle gare. Al tempo stesso ho avuto l'opportunità di vedere com'è organizzata la filiale di una grossa multinazionale che cura i particolari fino all'ultimo dettaglio. Non è certo un caso che Specialized, con i suoi prodotti, sia un punto di riferimento a livello mondiale.
Concludo confessando che come molti bikers, "I have a dream, one day..." io ho un sogno (frase di Martin Luther King) andare un giorno in California a Morgan Hill, a visitare la sede centrale di Specialized.
E ai sogni bisogna credere perché molte volte si trasformano in realtà.
Info web: www.specialized.com
Articolo tratto da pianetamountainbike.it
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