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Sperperare i giorni migliori

Creato il 13 aprile 2011 da Andreapomella

Sperperare i giorni miglioriPer tutto il periodo che ho frequentato l’università ho stretto amicizia con una sola persona, un ragazzo che frequentava lo stesso corso di Storia medievale che frequentavo io. Il resto di quegli anni è stato un tempo lungo solitario e dispersivo. Il mio carattere poco incline alla socialità è certamente un elemento che va considerato, tuttavia, dei quattro che eravamo reduci dalla maturità e iscritti alla facoltà di Lettere della Sapienza, tutti hanno invariabilmente conosciuto una sola persona durante gli anni dell’università. Ancora ignoro del tutto i motivi per cui quell’unica persona, per una coincidenza sorprendente, fosse per tutti lo stesso ragazzo del corso di Storia medievale. Con tutta probabilità il ragazzo in questione doveva essere un vero e proprio animale sociale, uno di quelli totalmente convinti che una qualità speciale dello studente debba essere quella di saper collezionare il più alto numero possibile di nuove conoscenze. Senza domandargli niente, deducevo dalle sue parole questo mondo misterioso al quale aveva accesso solo lui, e che sembrava fatto di feste e di iniziative teatrali, di visite ai musei e gite, di sbronze accademiche e di concerti. Io avevo le mie amicizie tutte fuori dall’università. La Sapienza per me era un deserto fatto di pomeriggi solitari passati a leggere libri di Storia dell’arte col culo poggiato sul freddo del marmo di una scalinata, assorbito dal sole della primavera, con addosso la sensazione di una specie di perpetua clandestinità senza sbocchi. Al contrario della maggior parte delle persone, oggi non ho ricordi di quegli anni, se non il ricordo di una calma innaturale, di una fatica ridotta al minimo indispensabile nello sperperare i miei giorni migliori.


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