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Spiagge come Supermercati

Creato il 20 agosto 2014 da Morgatta @morgatta

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C’erano una volta l’omino del cocco e quello dei bomboloni, armati dei loro cesti colorati e della loro voce squillante, pronti a rinfrescare il primo pomeriggio con i loro prodotti sani o malsani, ma comunque graditi. Il folcloristico “coccoooo…cocco bbellooooo“, declinato poi nei vari dialetti locali, era capace di risvegliare anche il più dormiglione dei bagnanti, ma indubbiamente era in qualche modo una voce attesa. 

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Oggi l’omino del cocco si è comprato un mini-carro armato da spiaggia, un cingolato capace di scalare anche le dune di sassi, attrezzato con ombrellone, sedile in pelle e autoradio. Oltre al cocco ha svaligiato tutto il reparto frutta esotica della Coop, offrendo ananas, meloni, cocomeri e tutta la macedonia del mondo ad un prezzo tutto sommato onesto. A seguire un altro mezzo-da-spiaggia che questa volta porta i gelati direttamente sull’asciugamano, con una leggera maggiorazione, ma che vuoi, ogni servizio ha il suo costo. Dopo pochi metri arriva colui-che-disseta, armato di ghiacciaia su ruote e birre in quantità industriali e qualsiasi tipo di schifezza formato snack per l’aperitivo. Nessuno di loro urla più come gli antichi colleghi: questi strombazzano con clacson che sembrano fischi da stadio (quindi fastidiosissimi) o peggio ancora tengono la radio a tutto volume con della musica truzza che è impossibile non sentire!!!

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Ma la carovana non finisce qui: come un’ombra ecco giungere il carretto (questa volta non a motore, ma tirato pesantemente a mano) con i costumi, i veri affaristi di questa stagione, che come si fermano vengono assaliti da quintali di femmine intente a provarsi il modello nuovo mentre gli uomini sono intenti a sperare che il pezzo di sopra che si stanno per togliere caschi improvvisamente. Dopo poco arriva il cugino armato di copricostumi (che fai, ti prendi il costume ed un bel vestitino no?!?), mentre faticosamente a piedi si muove l’uomo-telo, che se avete fatto caso quest’anno al mare sono tutti con il telo leggero fashion (meglio se due piazze, così si sta più larghi) mentre le asciugamani non le usa più nessuno.

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Dai mezzi pesanti ai quattro passi, a chiudere il quadretto i soliti “sfigati” che si muovono a piedi, dotati di quintali di occhiali da sole (sia mai uno se li scordasse a casa), elastici, braccialetti, orecchini, giochi da spiaggia (comprese palle alla modica cifra di 6 €), racchettoni, aquiloni (aquiloniiii?!?!?), grosse ceste intrecciate (che sono parecchio comode da portare via). Verso fine stagione arrivano anche a proporvi scarpe da ginnastica e felpe, anticipazione dell’inverno che verrà di lì a poco. Domenica scorsa ne ho visto uno che tentava di vendere ombrelli, ombrelli da pioggia, al che mi sono chiesta: è un gufo o è solo lungimirante? E non mancano nemmeno i “servizi”: dalle treccine colorate ai massaggi, fino ai tatuaggi finti (ma che usano ancora?).

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La verità è che le spiagge somigliano sempre di più a grandi supermercati intasati durante l’ora di punta. E che per fare una partita a racchette senza interruzioni tocca aspettare il tramonto. E che se mi metto io a vendere i miei costumini in spiaggia mi arrestano dopo 5 minuti. E che non esiste più la mezza stagione. E, dopotutto, si stava meglio quando si stava peggio…anche se al peggio non c’è mai fine!!! ;)


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