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La topografia lunare presenta una sorta di rigonfiamento nel lato nascosto, la spiegazione del quale ha rappresentato un grosso problema per gli scienziati. Finalmente, da uno studio condotto da ricercatori della University of California, Santa Cruz, emerge che questi altipiani possono essere il risultato di forze di marea nel periodo iniziale della storia lunare, quando la sua crosta solida esterna galleggiava su un mare di roccia liquida. Ian Garrick-Bethell, co-autore dello studio, ha inoltre scoperto che la forma del rigonfiamento della luna può essere descritta da una funzione matematica sorprendentemente semplice.
Lo studio tenta di descrivere il processo di formazione degli altipiani lunari, il quale prevede un riscaldamento mareale della crosta lunare avvenuto circa 4,4 miliardi di anni fa, quando un oceano di magma separava la crosta dal mantello sottostante. L'attrazione gravitazionale della Terra ha causato una flessione di tipo mareale, con un conseguente riscaldamento della crosta; a causa di queste forze, nelle regioni polari la crosta è diventata più sottile, mentre è aumentata di spessore nelle regioni equatoriali.
Il processo ipotizzato non spiega però il fatto che questa sorta di rigonfiamento si trova attualmente solo sul lato nascosto della luna, visto che la forze mareali agiscono in maniera simmetrica nelle due facce; gli scienziati ipotizzano che l'attività vulcanica o agli altri processi geologici avvenuti negli ultimi 4,4 miliardi di anni potrebbero aver fatto sparire gli altipiani sul lato visibile del satellite.
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati topografici provenienti dalla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA e i dati gravitazionali della sonda giapponese Kaguya. Le variazioni di spessore della crosta lunare sono simili agli effetti osservati su Europa, una luna di Giove, composta da un guscio di ghiaccio che galleggia su un oceano di acqua liquida. "Europa è un satellite completamente diverso dalla nostra luna, ma ci ha dato l'idea di applicare il processo di flessione mareale anche al nostro satellite" ha affermato Garrick-Bethell.La funzione matematica che descrive la forma del rigonfiamento della Luna può rappresentare circa un quarto della forma del satellite. Anche se restano ancora dei punti oscuri, come le differenze nella forma delle due facce, il nuovo studio fornisce una traccia matematica per ulteriori indagini riguardo la forma del nostro satellite.fonte:University of California - Santa Cruz
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