Magazine Cinema
Il ladro di orchidee (Adaptation.) (2002)
Nel paese delle creature selvagge (Where the Wild Things Are) (2009) - 2/5
Her (2013)
Jonze (1969), americano, inizia come regista di videoclip negli anni '90; esordisce alla regia nel '99 con lo stravagante essere John Malkovich. Filma pellicole surreali, fantastiche e metacinematografiche.
-Nel paese delle creature selvagge
USA 2009 - fiabesco -104min.
Adattamento della fiaba omonima del 1963 di Maurice Sendak, traslatta ai giorni nostri: Max è un ragazzino di otto anni che si trova male in famiglia perchè nessuno sembra avere tempo per lui: la sorella amggiore non gli presta attenzione e la madre lo trascura per il suo attuale compagno. In preda all'ira Max scappa, prende una barchetta in riva al mare e con essa naviga per giorni fino ad arrivare in una terra fantastica abitata da strani mostri pelosi che lo proclamano loro re. Presto max si renderà conto che non è affatto facile farsi carico di una simile responsabilità.
Il film ha avuto una gestazione molto travagliata - progetto originale risalente agli anni '80 da parte di Disney; successiva acquisizione dei diritti da parte di Unversal che ingaggia Eric Goldberg (già animatore Disney) per realizzarne una versione animata; licenziamento di Goldberg e passaggio di consegne a Jonze per realzzarne una versione in live action mista a compuer graphic - che ha nuociuto al risultato finale: è un film per adulti nei modi espressivi (fiaba triste sulla solitudine, liti e incompatibilità caratteriali fra i mostri di difficile comprensione per un pubblico infantile, fotografia spesso cupa, fastidiosa camera oscillante) ma per bambini in quanto a tematiche (assunzione di responsabilità, rapporti con i genitori), con il risultato di scontentare tutti. In più: il protagonista è reso antipatico da una sceneggiatura che lo fa urlare a sproposito rendendolo schizofrenico; i mostri sono molto poco fiabeschi e molto umani nei loro comportamenti (ovviamente questo è l'intento del film, dato che soprattutto Carol è una proiezione della personalità di Max; di fatto però snatura i mostri, che per definizione sono "altro" dall'uomo), il ritmo blando lo rende a tratti di una noia mortale.
Infine, la solitudine che permea ogni scena del film può farlo risultare intollerabile.
Colonna sonora lagnosa.
Qualche bella intuizione visiva.
Voto: 2/5
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