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Spinge tifoso, 3 gare di stop: Marcus Smart nei guai

Creato il 10 febbraio 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Doveva essere l’anno della consacrazione di Marcus Smart, il playmaker di Oklahoma State che dopo un fenomenale anno da freshman aveva deciso di rinunciare al Draft e restare un’altra stagione a Stillwater, e aveva poi trascorso un’estate impegnativa anche al seguito di Team USA a Las Vegas. Si è parlato di scelta intelligente, di Smart come mosca bianca nel panorama del College Basket e degli ‘One and Done’. Invece questa annata si sta trasformando in un piccolo incubo, con tante prove sottotono, momenti di nervosismo, le accuse di flopping e l’ultimo sciagurato episodio con la spinta ad un tifoso di Texas Tech reagendo ad un insulto (razzista?) e l’inevitabile squalifica di tre partite.

Prima di tutto ricostruiamo l’episodio. Nel finale della gara tra Texas Tech e Oklahoma State, con i Red Raiders avanti 63-61 a 6 secondi dalla fine, Smart vola per stoppare Jaye Crockett che stava schiacciando, l’arbitro chiama fallo e Smart termina la sua corsa per terra dietro il canestro. Mentre un compagno va per rialzarlo, un tifoso situato dietro gli urla qualcosa di poco carino, Marcus si gira di scatto, va verso di lui e lo spinge appoggiandogli entrambe le mani sul petto. Subito l’alterco viene sedato e poi la gara termina con la vittoria di Texas Tech e la rabbia dei Cowboys per la sconfitta, oltre che uno Smart furibondo per l’accaduto.

Il tifoso di cui sopra è tale Jeff Orr, un controllore di volo di Waco, Texas, che nel 1983 si è laureato a Texas Tech e che tutti gli anni segue i Red Raiders in giro per gli Stati Uniti per vedere le gare e sostenere la squadra. Smart ha detto ai suoi allenatori che Orr gli ha rivolto un insulto a sfondo razziale, come ha confermato lo staff tecnico di OSU a ESPN. Il tifoso invece ha negato tutto e poi si è scusato con il giocatore:

Chiedo scusa a Smart, Oklahoma State, Texas Tech e al coach Tubby Smith per il mio comportamento. Mi dispiace di aver definito Smart un ‘pezzo di m***a’ e ci tengo a precisare che non gli ho rivolto alcun insulto a sfondo razziale“.

Orr non potrà seguire altre gare di Texas Tech in questa stagione mentre Marcus Smart è stato squalificato per tre partite dalla BIG12 per il suo comportamento e l’aver violato il codice etico e sportivo. Lo stesso Smart, 19enne nativo del Texas, ha pubblicamente chiesto scusa a tutti in una conferenza pubblica.

Chiedo scusa a quel tifoso, ai miei compagni di squadra, al coaching staff, a tutta Oklahoma State e alla mia famiglia. Non ero io in quel momento, non ero quello che tutti conoscono e che hanno visto crescere. Le emozioni hanno avuto il sopravvento. E’ una lezione, devo imparare da questo episodio, non permetterò che succeda ancora. Mi assumo la piena responsabilità dell’accaduto“.

Travis Ford, coach dei Cowboys, ha aggiunto:

Non è stato uno dei suoi momenti migliori ma conosco Marcus, ha un grande cuore, so quanto sia dispiaciuto. Ha commesso un errore e pagherà per questo ma è e resta un ragazzo con una maturità rara e con una condotta impeccabile“.

Certamente questo episodio non aiuterà Smart nel resto della stagione e probabilmente in chiave Draft NBA il prossimo giugno dove al momento viene considerato una lottery pick da quasi tutti i siti di previsioni, ma da qui a dipingerlo come un bad boy o simili, ce ne passa. Smart è un ragazzo di 19 anni con grande personalità e leadership, è sempre stato apprezzato per la sua maturità, per l’incredibile prontezza e per questo è stato invitato negli ultimi due anni a passare l’estate con Team USA, sia con le giovanili che con la nazionale maggiore di coach Krzyzewski. E infatti, dopo quel deprecabile gesto, si è subito presentato davanti alla stampa per chiedere scusa, senza se e senza ma. Certo, questo caso farà magari venire qualche dubbio sul suo carattere, ma il talento di questo playmaker della nuova generazione ‘alla Westbrook’ non è minimamente scalfibile. Probabilmente anche il momento dei Cowboys, con 4 sconfitte di fila e 5 nelle ultime 6 gare di BIG12, non ha aiutato. In stagione Smart viaggia a 17 punti, 6 rimbalzi e 4 assist di media col 42% dal campo e il 28% dall’arco e ha avuto picchi maestosi come i 39 punti contro Memphis, i 22 con 13 rimbalzi contro West Virginia e la quasi tripla doppia (16+10+9) nella sconfitta in volata a Lawrence contro Kansas.


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