Ieri, giornata di ferie, e quando ho preso Jacopo al nido l’ho portato presso il lungomare di Pozzuoli, lungomare che hanno da poco ristrutturato, e che appare sicuro per i bambini, anche se i giochini messi a disposizione non sono gia’ piu’ in condizioni adeguate.
La temperatura era bassa ma non c’era un alito di vento, per cui si poteva stare e l’occasione era buona per far sgambettare Jacopo e respirare un po’ di mare.
Ogni volta che attraverso via Napoli resto sempre colpito dalla marea di persone che fanno footing, dal super maratoneta alle signore anziane che vanno con andatura semi veloce. Sono molto ammirato da questi uomini che devono avere una forza di volonta’ incredibile. Poche volte con Francesco (mio cognato) abbiamo fatto la pazzia di scendere di casa e metterci a correre su via Napoli, o sul pontile di Bagnoli, ma e’ durata veramente poco.
E dire che il panorama intorno e’ da favola, con il mare che costeggia via Napoli e lo stesso che ti avvolge se si corre sul pontile, ma davvero pensare di vestirsi per andare a correre smonta ogni mio entusiasmo, ovvio che la corsa di per se non e’ cosa che mi affascina. In effetti tutti gli sport, o definiti tali, in cui non si compete, o si compete con se stessi o contro il tempo, non mi riescono a piacere, o meglio non li riesco proprio a fare.
Che ne so, l’alpinismo, la corsa singola, la palestra, insomma sport per me e’ competizione, non necessariamente contatto fisico, ma anche quello ha un suo perche’, e gli stimoli al momento mi vengono dati solo da questo. Forse un giorno saro’ costretto, anzi sicuramente sara’ cosi’, a dedicarmi al ciclismo o alla corsa, ma allora la cosa che mi stimolera’ sara’ poter sfruttare tutti quei bei gadget che consentono l’analisi del percorso fatto, i dati statistici di corsa, km e andature varie.
Sara’ che lo spirito competitivo me lo ha instillato mio padre, che non mi ha fatto vincere nemmeno una partita di biglie da piccolino, e che ha perso la sua prima partita di tennis a 40 anni e piu’, ma il competere e’ essenziale. Sara’ per questo che i miei cugini allla lunga si scocciavano di qualsiasi gioco, ovviamente il non vincere porta ad allontanarsi dal gioco, ma forse gia’ allora imparavo l’importanza di allenarsi e che perdere e’ necessario quanto vincere, ma con un gusto diverso.
E non mi parlate che L’importante e’ partecipare, questa cosa la dice sempre chi arriva secondo!
Massi