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Il livello dello spread a cui si era arrivati nei mesi scorsi, nei giorni caldi della crisi del suo governo, “era innaturale”: a sostenerlo l’ex premier italiano Silvio Berlusconi, secondo cui i picchi raggiunti dal differenziale di rendimento tra Bpt italiani e Bund tedeschi a 10 anni – sopra quota 500 punti base – sarebbe stato determinato non tanto dalla sostanziale immobilità dell’esecutivo di fronte alla crisi bensì da un meccanismo innescato “dalla stampa”.

Secondo l’ex presidente del consiglio, che ha parlato proprio con i cronisti a Bruxelles, “erano innaturali i livelli a cui si era arrivati” e ha aggiunto di ”non sapere quanto abbiano contato su questo le campagne di stampa nazionale e internazionale”. Un complotto della stampa, insomma, a cui avrebbero contribuito i nemici cartacei storici del Cavaliere, da Repubblica e Il Fatto Quotidiano in giù.