Quest’anno hanno detto che su 5 Italiani solo in 3 se ne sono andati in vacanza, e poi che vacanza … un tocca e fuggi generale, e onestamente si é visto.
Londra ad Agosto non si ferma, continua in un mare magnum di gente che va e viene, poi con le Olimpiadi di mezzo…
Gli inglesi preferiscono andare al mare d’inverno, quando tutti pensano alla neve e a che cosa regalare. Poi lí l’estate scoppia di botto e ti dura un paio di settimane, e tu che fai? Vai nella stra-affollata Brighton?
Ma ce lo vedi un Italiano a fare il bagno nella Manica?
Roma d’Agosto era spettrale, me la ricordo anni fa quando ero piccola e magari tornavamo prima dalle ferie. Trovavi parcheggi a non finire, era tutta una saracinesca abbassata selvaggia, cartelli fluo avvertivano che si riapriva a Settembre, faceva caldo e non girava anima viva se non qualche vecchietto lasciato a friggere nel suo appartamento.
Era una cittá in mano al nulla.
Piú in la quando lavoravo qui, me la godevo sul mio motorino mentre andavo al lavoro e non c’era traffico, non c’erano intasi e trovavi posto dove volevi, metri e metri di posto per motorini e auto.
Una pacchia!
Certo ti rodeva ad essere lí nel negozio, con la fiacca e il caldo, l’aria condizionata che non funzionava bene, e qualche cliente a cui avresti voluto chiedere perché invece di sudare lungo Via del Corso non se ne era andata al mare, o magari poteva starsene rintanata in casa a vedersi l’ennesima messa in onda di qualche film stra-visto.
Io darei oro per starmene stesa sul divano a non fare un caxxo! – Pensavo, mentre li guardavo svogliati e accaldati, rovistare fra le pile di maglie che avevo piegato un attimo prima.
Poi mi sono trasferita a Londra e pure lí ho lavorato ad Agosto, solo che non ci facevo caso, Agosto a Londra é un mese come un altro.
Giusto a Ferragosto pensavo e bramavo a me stesa su un lettino, con una fettona di cocomero freddo.
In questi 2 anni neanche mi era mai capitato di venirci in vacanza in Italia, ad Agosto, e invece quest’anno…
Mi ha fatto caso che di parcheggi vuoti ce ne fossero pochi, di saracinesche abbassate abbastanza, ma a turnazione e per una settimana massimo due, non per tutto il mese come accadeva anni fa.
Le strade non erano cosí vuote, e il silenzio assordante tanto da farti sentire come Will Smith in quel film dove era rimasto l’unico superstite … ah sí, Io Sono Leggenda – scusate non lo ricordavo!
I miei sono scappati in montagna, mi hanno chiesto di andare ma a me la montagna non piace, e non sono capace di starmene stesa sull’erba a guardare le vacche girare e rumicare l’erba.
Mio padre mi chiama, e mi dice senza fiato che ha scalato un monte – dai vieni su anche tu!
No, grazie dad.
Me ne sono andata al mare, e ho fatto come si faceva da ragazzi quando vivevi di paghetta, e ci dovevi far rientrare tutto.
Mi sono svegliata presto, ho infilato il costume e un vestitello, fatto lo zaino e sono andata ad aspettare sotto il Sole, l’autobus per Ladispoli.
In quel momento alla fermata del bus, mi sono sentita cosí Verdone, nei suoi film anni ’80, in ciabatte e zaino, con due soldi nel portafolio e tanta voglia di fare e andare, solo che a differenza di lui avevo l’mp3 e un telefonino.
Un Verdone 2.0.
La cosa che mi ha colpito é stata che all’epoca quando prendevo il bus per andare al mare, c’erano solo ragazzini come me, ed extra-comunitari con i loro sacconi pronti per un’altra giornata da Vucumprá.
Invece questa volta oltre a loro, e a noi ragazzi c’erano pure loro, gli Italiani, qualche famigliola e un paio di coppie anziane.
Mi ha fatto caso, vederli lí mischiati ai veri poveri, e ho provato un senso di frustrazione. Fortuna ha voluto che a fianco a me si sono seduti un gruppetto di ragazzi che hanno parlato tutto il tempo di Cinema, Batman e Stallone, anzi Stallo come lo chiamavano loro.
Scesa sono andata a farmi fare il panino, sí da pacchiana, tanto comprare al bar o in pizzeria ormai di questi tempi é overrated e poi in spiaggia sembra di essere tornati ai tempi d’oro degli anni ’60 quando si portava la pasta, e si montavano mini tende e nessuno ti additava come cafone.
Anvedi quelli lí con la pirofila di pasta!
Oggi si portano le vaschettine di plastica, ma la pasta resta.
Comunque io che sono bianca come un vampiro in vacanza, mi sono concessa un piccolo lusso: ossia ombrellone e lettino.
Mi sistemo l’asciugamano, e corro come una ragazzina a tuffarmi in acqua – l’Inghilterra ti fa quest’effetto – esco, mi asciugo, mi sdraio e passo a smitragliare di foto la spiaggia, ed é lí, nel mezzo del mio fotografare che mi accorgo che siamo al 16 di Ferragosto – quindi nel clu delle vacanze – e la spiaggia é semivuota, tanti ombrelloni che di questo periodo dovrebbero essere aperti fin su alla casupola dello stabilimento, invece sono chiusi.
La spiaggia libera é presa d’assalto, mentre qui invece i bagnini se ne stanno seduti ad attendere che arrivi qualcuno.
Mi guardo attorno e vedo solo famiglie con bambini piccoli, che allo scoccare di mezzogiorno spariscono e rimango solo io e un altro paio di persone.
Io sono la piú giovane.
Tanti vucumprá si sono organizzati e vendono ormai di tutto, dai bikini a 5.00 euro alla granita a 2 euro.
Passa una donna africana con dei grossi teli colorati, bellissimi e al suo fianco c’é una piccola tutta treccioline, cammina svogliata sulla sabbia rovente, ma almeno ha un paio di sandaletti.
Rifletto a cosa pensava quando é venuta qui, e che probabilmente qui é meglio di lí. Un pó come i Sud-Americani clandestini che senza documento vengono rimpatriati, tanti se hanno dei figli li lasciano in orfanotrofio pur di farli diventare Americani. Tutto é meglio di quello che c’é laggiú.
Allora chi sta meglio?
Dovremmo lamentarci oppure no?
Ma che ne so!
Tanto ognuno se la suona e se la canta come vuole.
Nel pomeriggio me ne torno a casa, sull’autobus questa volta sono solo io, un gruppo di indiani, e una vecchietta con una ragazzina.
Il gruppo di indiani scende e sale una coppietta francese, pure loro con il loro bigliettuccio da 3.00 euro, si siedono sui sedili insabbiati, almeno si baciano e sorridono indicando di qua e di la, chissá cosa.
L’aria é calda da soffocare, e la strada scorre trafficata mentre ripenso a soli 10 anni fa, quando di questo periodo sentivi solo le cicale.
Sir Koala ringrazia e saluta.
- Sognando l’America.
- Il Koala Vampiro!