Oggi dalle 9 alle 14 in Assemblea Capitolina si dovrebbe votare la dichiarazione di pubblico interesse della “Proposta dello Stadio della Roma a Tor di Valle” – Studio di fattibilità”. Su Roma città aperta la diretta audio fm 88.9, sul sito di Roma Capitale lo streaming della diretta del dibattito.
Lo diciamo ancora una volta: siamo contrari alla dichiarazione di pubblico interesse della proposta, non perchè siamo contro al progetto di un nuovo Stadio della Roma, ma perchè non condividiamo i principi su cui si fonda e le modalità con cui è stato condotto. Ma siamo – come sempre – anche per una corretta informazione – e soprattutto per una corretta opposizione. Contrapponendo le nostre ragioni a quelle dell’Assessore Caudo (1) con argomentazioni serie e fondate, senza ventilare interessi illeciti, imbrogli e falsi ideologici per contestare scelte che, anche se non condividiamo, fino a prova contraria sono assolutamente legittime . Ne riportiamo una sintesi, rimandando per approfondimenti ai nostri precedenti articoli/dossier(2)
IL PUNTO DI DISSENSO
Se dovessimo riassumere in un unico punto il nostro dissenso dalla Delibera del Nuovo Stadio, si potrebbe ridurre a questo: l’Assessore Caudo guarda ai risultati per la città, considerando l’ “operazione Stadio”consentita dai due commi come un’opportunità da cogliere, per portarsi a casa quelle che considera importanti risorse non solo per il quadrante ma per tutta la Capitale. Noi invece pensiamo che il fine non giustifica i mezzi, e che negli interventi di trasformazione della città le cubature non possono essere usate come “moneta urbanistica”, seppure a fin di bene.
I vantaggi dell’operazione per l’assessore sono quantificabili sia in termini economici (secondo i suoi calcoli il “guadagno pubblico” sarebbe circa il 24% del ricavato degli investimenti privati), sia in termini infrastrutturali. Le nuove strutture per la mobilità non servirebbero solo il nuovo Stadio ma tutto il quadrante, con interventi sui collegamenti su ferro esistenti e con i parcheggi al servizio dell’impianto sportivo e dell’annesso Business Center che diventerebbero parcheggi di scambio per i pendolari che vivono fuori dal GRA. Anche il nuovo quartiere con edifici direzionali, commerciali, recettivi, contribuirebbe al decentramento di funzioni e servizi allentando la pressione e gli impatti sul centro storico.
Secondo noi invece le trasformazioni urbane non possono essere il risultato di una stratificazione di proposte dei privati, seppure valutate e guidate dalla mano pubblica volta per volta, ma devono essere il frutto di una pianificazione lungimirante, che costruisca un’idea di città condivisa con i cittadini. Come del resto prometteva il programma del Sindaco Marino di cui è autore l’assessore Caudo. Una contraddizione di principio, che non è sfuggita all’Istituto Nazionale di Urbanistica, che, nel suo documento di qualche tempo fa, non a caso aveva sottolineato come tutta l’operazione fosse l’ennesimo caso di “urbanistica contrattata”(3). Un sistema che noi, al contrario di quanto sostiene l’INU – “l’esame di proposte imprenditoriali e il negoziato sui loro contenuti e condizioni sono necessità ineliminabili della città e della metropoli contemporanea” – invece vogliamo credere che non sia inevitabile, come non vogliamo credere che per dotare delle infrastrutture necessarie i quartieri che tutte le amministrazioni che si sono succedute da almeno vent’anni hanno abbandonato a se stessi, sia necessario impiegare nuove cubature come “moneta urbanistica”. E se non escludiamo aprioristicamente che lì possa avere un senso inserire una nuova centralità, riteniamo che non sia con questi commi, con questa tempistica, con queste modalità che impediscono i necessari studi prleiminari ed escludono la città dal dibattito, che si possa progettare una trasformazione così consistente.
LE NOSTRE RAGIONI
(in scrittura)
Scarica la Proposta Stadio Tor di Valle n.163 con relazione tecnica 4-9-2014 (grazie ai consiglieri M5S)
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Leggi anche
- Progetto stadio della Roma: si discute il pubblico interesse della Proposta Pubblicato il 18/12/2014
- Siamo cittadini o tifosi? Pubblicato il 20/12/2014
(1) > VAI AI VIDEO dell’intervento dell’Assessore Caudo del 17 dicembre in Aula (in costruzione)
- > Vai alle slides della presentazione dell’Assessore Caudo del 17 dicembre 2014 (1)
- > Vai alle slides della presentazione dell’Assessore Caudo del 17 dicembre 2014 (2)
- > Vai alle slides della presentazione dell’Assessore Caudo del 17 dicembre 2014 (3) LA DELIBERA DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE PUBBLICO e le condizioni vincolanti
(2 )Leggi i nostri articoli e dossier sul progetto Stadio Tor di valle: https://carteinregola.wordpress.com/urbanistica/nuovo-stadio-della-roma/
- >vai alla trascrizione dell’intervento dell’assesore caudo alle Commissioni congiunte del 2 ottobre e agli altri interventi
- Scarica le Riflessioni di Carteinregola a margine della dichiarazione di interesse pubblico del progetto del nuovo stadio della Roma Appunti per le Commissioni Capitoline congiunte il 2 ottobre 2014 Carteinregola sullo stadio roma 3 ottobre 2014
- Scarica l’articolo/dossier di Carteinregola del 2 agosto Nuovo stadio della Roma 3 AGOSTO 2014
- > scarica lo studio di fattiibilità presentato a luglio studio fattibilità stadio luglio 2014
- > vai alla galleria fotografica
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(3) Stadio Tor di Valle – il documento dell’INU 4 novembre 2014
- scarica la presentazione dal sito del Dipartimento Urbanistica
- > VAI AI VIDEO dell’intervento dell’Assessore Caudo (in costruzione)
- > Vai alle slides della presentazione dell’Assessore Caudo del 17 dicembre 2014 (1)
- > Vai alle slides della presentazione dell’Assessore Caudo del 17 dicembre 2014 (2)
- > Vai alle slides della presentazione dell’Assessore Caudo del 17 dicembre 2014 (3) LA DELIBERA DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE PUBBLICO e le condizioni vincolanti
(2) Le battaglie che Carteinregola ha condotto finora, in molti casi sono state vinte (anche se le vittorie dei cittadini non sono mai definitive), perché alle sirene della demagogia abbiamo sempre preferito la strada faticosa dello studio accurato dei dati e dell’approfondimento di tutti i punti di vista, nell’ottica, non di far trionfare tesi precostituite, ma di convincere con la forza delle nostre ragioni. Perché pensiamo che solo il libero convincimento dei cittadini, basato su una conoscenza imparziale di situazioni spesso assai complesse, sia l’”antivirus”che ci può difendere dalle strumentalizzazioni (e dalle speculazioni). E per continuare su questa strada siamo pronti a prenderci tutte le critiche da chi invece preferisce le scorciatoie degli slogan.