Dal 29 agosto al cinema, arriva anche in Italia la pellicola che ha fatto letteralmente impazzire Hollywood…
All’età di 42 anni, David conduce la vita di un adolescente irresponsabile portando avanti una relazione complicata con la giovane poliziotta Valerie. Quando Valerie scopre di essere incinta, il passato di David riaffiora. L’uomo, che donava sperma, scopre di essere padre di 533 figli. 142 di loro lo vogliono incontrare…
Devo ammetterlo: entrando in sala mi aspettavo di assistere all’ennesima boiata pazzesca che prende spunto dalla cronaca, tira giù una trama appena abbozzata, la riempie di doppi sensi e parolacce, affidando il tutto al comico del momento. Questo non è un film di Seth Rogen: per fortuna. Starbuck è una commedia franco-canadese e si nota. La caduta di stile è sempre dietro l’angolo, ma la capacità di Ken Scott, che ha scritto la sceneggiatura con Martin Prit, sta nel tenere saldamente in mano le redini evitando di ricercare la risata a tutti i costi. L’intento è di intrattenere e, al contempo, far riflettere.
Starbuck è divertente, non stupido. La differenza è sostanziale. A volte è difficile capire perché un buono
spunto si trasformi in un blockbuster dimenticabile e altre riesca a diventare intrattenimento di qualità. Forse in questo caso la risposta sta nelle origini degli autori. Il film è avvolto da aura tipicamente francese che non assicura risultati, ma in questo caso è efficace. Il tentativo è di trattare l’argomento sposando un punto di vista semi-serio più con ironia che con lo sberleffo tipico di certe commedie americane, ragionando su quali possano essere le conseguenze di certe azioni dettate un po’ dalla giovane età e un po’ dalla precarietà economica che spesso questa fase della vita comporta. David, dapprima completamente sordo di fronte alle richieste d’incontro dei suoi 142 figli, deve barcamenarsi tra la voglia di rivelarsi al mondo, e alla sua progenie, e la consapevolezza che l’opinione pubblica non capirebbe, rendendo vano il tentativo di riconquistare la fiducia della compagna incinta.In linea con lo stile europeo (in Francia è stata definita la commedia dell’anno), ovviamente Starbucks – 533 figli e non saperlo non è un capolavoro e nel finale rischia di perdersi, ma l’happy ending in una commedia è d’obbligo.
ANTIDEPRESSIVO
Dr. Perry Cox
Regia: Ken Scott – Cast: Patrick Huard, Julie Le Breton, Antoine Bertrand – Nazione: Canada 2011 – Durata: 109 minuti