Commedia che fa riflettere e sorridere, in colpevole ritardo
Prodotto nel 2011, Starbuck – 533 figli e non saperlo (Starbuck, 2011) viene rispolverato da qualche scaffale di una distribuzione cinematografica e mostrato in sala. Una bella scoperta.
David è un eterno adolescente e fa il fattorino part-time nella macelleria di famiglia. La sua vita precaria, già funestata da un insolvibile debito, viene sconvolta da due notizie sconvolgenti: la sua compagna è incinta e le sue donazioni di sperma (fatte vent’anni prima) hanno generato 533 figli, 142 dei quali vorrebbero conoscerlo.
La storia può sembrare curiosa, surreale e anche velatamente farsesca. Tuttavia in realtà Ken Scott racconta una storia vera, costruendo una pellicola che si rivela (sequenza dopo sequenza) arguta, divertente e commovente. E questo risultato è dovuto a un’accurata messa in scena, che non scivola mai in direzione di un umorismo grossolano, anzi rimane sempre a metà strada tra il drammatico e il comico, scelta decisamente vincente. Ma non solo, perché in grande aiuto alla pellicola arriva l’interpretazione di Patrick Huard, che caratterizza il suo personaggio con una fisicità da uomo qualunque (che lo aiuta a mantenersi credibile, nonostante le numerose metamorfosi) e un atteggiamento protettivo, elementi che appassionano e lo rendono empatico.
Inoltre Starbuck – 533 figli e non saperlo tocca vari temi di grande attualità: la povertà, che accomuna quarantenni (precari) e ventenni (disoccupati), il bisogno dei giovani di guida e sostegno (morale) e la necessità di essere riconosciuti come elementi di valore. In questo modo David intraprenderà una strada verso la consapevolezza e la responsabilità di adulto, agli occhi di se stesso, del suo futuro e degli altri. E tutto questo è trattato sapientemente e con estrema genuinità.
Starbuck – 533 figli e non saperlo non si dimostra retorico e didascalico, anzi è forse l’intensa leggerezza e grazia a renderlo godibile e coinvolgente. Il percorso di David, verso la consapevolezza di essere un adulto responsabile e non puerile, appassiona. Ora l’attesa è rivolta verso il remake hollywoodiano (con Vince Vaughn), che presumibilmente calcherà la mano sull’umorismo grossolano e demenziale, perdendo quella semplicità narrativa e visiva, che contraddistingue Starbuck – 533 figli e non saperlo: un prodotto che unisce abilmente appeal popolare e riflessione intelligente.
Uscita al cinema: 29 agosto 2013
Voto: ***1/2