Starbucks, la più nota catena americana che ha colonizzato tutto il Mondo con le sue caffetterie, è diffusa in moltissimi Paesi in Europa, ma non in Italia.Perchè Starbucks non è in Italia? Se lo chiediamo al nostro “caro” Google, le risposte sono tante. Una delle motivazioni più plausibili è legata al gusto italiano del caffè, di cui gli italiani, appunto, si ritengono veri e propri cultori. Cosa che, secondo me, è sempre relativa. Il brand di Seattle, dunque, non entrerebbe sul mercato italiano per questioni di immagine.
Il sogno “proibito” di molti italiani, però, è quello di sedersi in una delle caffetterie con il brand Starbucks, ordinare un Frappuccino oppure entrare ed uscire subito per sorseggiare un coffee to go. Qualche giorno fa sul Web, tra Facebook e Twitter, girava voce di un’imminente apertura di Sturbucks anche in Italia. Milano, Venezia, Roma e Napoli le prime città ad avere le loro caffetterie a Giugno 2012.
Starbucks comes to Italy June 2012. Milan, Venice, Rome and Naples
Nel giro di poco tempo si arriva a migliaia di condivisioni su Facebook e la timeline di Twitter si riempe degli stessi messaggi. Purtroppo, la notizia è una bufala. Un fake organizzato in grande stile da maccart, giovane grafico e designer, che per ingannare un pò di tempo libero si è messo all’opera con Illustrator. Duemila condivisioni in tre giorni.
Un numero che dovrebbe far pensare a quanto le informazioni possano manipolare le persone, ma sopratutto alla passività con cui si recepiscono.
“E tutti quanti voi che fate Internet…Anonymous…Megaupload…” ”Quando vedete una qualsiasi notizia, un’immagine su Facebook, non credeteci subito. Avete a disposizione Google News, lo stesso Google, cercate fonti, non lo so, non siate così stupidi veramente che qualsiasi cosa vi capita… ci credete”.
Secondo me, a contribuire a questa passività è anche Facebook, o meglio il modo con cui lo si usa. Alla fine, se lo dice il nostro fidato amico X, e poi lo condivide anche il suo amico Y, e poi altre 2000 persone….qualcosa di vero ci deve essere. Si è passati, forse, da un clima di diffidenza, che circolava sul Web dieci anni fa, ad una totale (ed immeritata) fiducia unita ad una maggiore passività degli utenti, che più di una volta ha generato casi mediatici.
E insomma, alla fine niente Starbucks in Italia, niente ” foto con le Canon, per tutti gli hipster”. Solo un pò di visite extra per Mario Maccarone.
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