Stare bene con se stessi: il ruolo della solitudine durante la crescita

Da Jessi

Stare bene con se stessi è uno delle nove abilità essenziali che un bambino deve imparare e che Palmy ci invita a discutere insieme. Che significa stare bene con se stessi?

Stare bene con se stessi: Troppi genitori tengono i bambini nella bambagia, legati al giunzaglio, rendendoli dipendenti dalla propria presenza per essere felici. Quando cresce, poi, il bambino non sa come essere felice. Deve subito attaccarsi ad una fidanzata o agli amici. In questo modo, i bambini dipendono da cose esterne, ad esmepio shopping, alimentazione, video games, internet. Se invece il bambino impara da piccolo a stare bene con se stesso, attraverso il gioco, la lettura e l’immaginazione, possiede una delle abilità più importanti che esistano. Permetti a tuo figlio di stare da solo fin da piccolo. Rispetta la sua privacy, scegli dei momenti (ad esempio alla sera) in cui genitori e figli possano avere tempo per stare ognuno con se stesso.

Being happy on their own. Too many of us parents coddle our kids, keeping them on a leash, making them rely on our presence for happiness. When the kid grows up, he doesn’t know how to be happy. He must immediately attach to a girlfriend or friends. Failing that, they find happiness in other external things — shopping, food, video games, the Internet. But if a child learns from an early age that he can be happy by himself, playing and reading and imagining, he has one of the most valuable skills there is. Allow your kids to be alone from an early age. Give them privacy, have times (such as the evening) when parents and kids have alone time.

Come possiamo realizzare questo proposito attraverso le pratiche comunicative?

1. Non temere il silenzio. Voglio riportare a questo proposito una citazione che mi sembra molto significativa: “Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole”  (Elbert Hubbard).

2. Rispettare i turni nella conversazione: lasciare ai bambini il tempo per esprimersi, fin da neonati, quando con vocalizzi o sorrisi già sanno riempire di comunicazione il proprio spazio, se glielo permettiamo.

3. Non confondere il rispetto per il tempo da dedicare a se stessi con la solitudine: una cosa è ‘fare da soli’, una cosa bene diversa è ‘sentirsi soli.’

4. Le azioni da fare da soli, il tempo da dedicare ai propri interessi si devono scegliere insieme e non unilateralmente: è importante negoziare questi spazi, capire quando i bambini vogliono provare a fare da soli e quando hanno ancora bisogno di noi. Troppo spesso si sente dire “Ormai sei grande” ad uso e consumo delle preferenze e delle esigenze dei soli adulti. Così come, al contrario, non si lascia sperimentare un’azione al bambino non perchè non sia ormai giunto il momento ma perchè ‘se mangia da solo si sporca’, ‘per vestire da solo impiega troppo tempo’.

5. Preferire uno stile di comunicazione che metta al centro i bambini: per una comunicazioen efficace, che sia di sostegno allo sviluppo linguistico e alla negoziazione, la ricerca consiglia di mettersi ad altezza di bambino.

6. Per lasciare liberi i bambini fin da piccolissimi, è importante che i genitori creino per loro uno spazio sicuro e un ambiente stimolante. Alcuni requisiti per capire cosa rende un ambiente stimolante per un bambino, li potete trovare qui.

7. L’indipendenza dei bambini si può coltivare  attraverso l’esperienza e la competenza: “Un uomo non ha orecchie per ciò a cui l’esperienza non gli ha ancora dato accesso” (Friedric Nietzche).

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Letture di approfondimento

L’Indipendenza: quando cominciare e perchè?

9 Mondays for 9 Skills: independence

Creativi si nasce o si diventa?

Why French Parents Are Superior

Proposte di lettura (in inglese)

The Power of Play: How Spontaneous, Imaginative Activities Lead to Happier, Healthier Childrens

Creating Survivors: Children Able to Navigate the Ups and Downs of Life with Grace

Gli altri articoli del blog che partecipano al blogging day 9 mondays for 9 skills


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