Magazine Diario personale

Starman Jones

Da Gloutchov
Starman Jones Era tanto tempo che non leggevo qualcosa di Heinlein e la Collezione Urania di Agosto, con Starman Jones, è capitata davanti ai miei occhi proprio nel momento più propizio. Tra le altre cose, questa storia, non la conoscevo proprio.
Max Jones è figlio di un contadino. Suo padre è morto presto, lasciando lui e sua madre a gestire una fattoria che a stento riesce a mantenerli. Ma mentre la madre va in città a caccia di un uomo che possa mantenerla, lui sogna di diventare un astrogatore, proprio come suo zio, e di navigare nello spazio profondo per giungere là dove... be' non proprio così come in Star Trek. Max ama lo spazio e ha studiato tutta la teoria necessaria per navigarvi in sicurezza grazie ai testi dello zio, proprietà esclusiva della gilda degli astrogatori... e sogna il giorno in cui la gilda stessa lo verrà a chiamare perché lo zio gli aveva promesso di segnalarlo come suo successore, visto che non aveva eredi diretti. Quel giorno, però, tarda ad arrivare. Nel frattempo sua madre si mette con un poco di buono, che subito vende la fattoria per ricavare quanto più denaro è possibile. Max non accetta questo sopruso e fugge. Nella fuga incontra Sam, un sergente della fanteria imperiale caduto in disgrazia, e grazie a lui riesce ad imbarcarsi sulla Asgard, una nave da crociera diretta su un pianeta lontano, in un altro sistema solare. Grazie a questo imbarco, Max vivrà avventure incredibili, e grazie al suo temperamento, le sue capacità, e il suo carattere, riuscirà a...
Heinlein è sempre Heinlein. Quando si legge una storia delle sue sembra sempre tutto plausibile, reale, vero. Si tratta di un romanzo che sente il peso degl'anni, forse per via dell'evoluzione tecnologica che non da tregua a questo genere di SF, ma Heinlein riesce a costruire una struttura tanto perfetta da non soffrire troppo l'età. Se negl'anni '60 il testo poteva sembrare proiettato nel futuro, ora lo stesso testo potrebbe essere visto come una variante Steam-Science-Fiction, o meglio ancora Valve-Science-Fiction. Ma a parte questi tecnicismi che annoiano i più, la società futura è ben descritta, nonostante l'infodump sia praticamente assente, e così sono perfettamente spiegate tutte le teorie della navigazione dello spazio, con trucchi geniali e terminologia terra-terra. La storia è una umana avventura. Si parte con l'inganno, si prosegue con la formazione dello "Spaziale Jones", e si arriva all'esplorazione di un mondo abitato da creature apparentemente innoque ma... Gli ingredienti ci sono tutti. E difatti l'ho divorato. Un'ottima prova del grande maestro, e un bellissimo romanzo da leggere.

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